giovedì 22 luglio 2010

E' morto il compagno Luis Corvalán

Non ricordo nemmeno a quante manifestazioni ho partecipato, per la sua liberazione.

Senza voler detrarre nulla, dopo la mattanza alla Moneda ed il massacro del compagno Allende, per noi, giovani degli anni '70, era il simbolo della rettitudine, dell'inconciliabilità, della dirittura morale.

Lo è rimasto tuttora: nessuno scandalo, come è tanto di moda attualmente, nessuna storia strana ed equivocabile.

Un comunista tutto d'un pezzo, dall'inizio alla fine della sua vita, decisamente non semplice.

Non vorrei mai essere stato sottoposto alle angherie a cui fu sottoposto lui.

Eppure, sono orgoglioso di aver fatto parte della storia della sua liberazione.

A parte le infamie che non ha mancato di dire Vladimir Bukovskij (il "dissidente" sovietico che venne scambiato per liberarlo), che la terra ti sia lieve, lo dico da ateo convinto.