lunedì 25 giugno 2007

Marcette su Roma

di Mark Bernardini

Strategia della destra LA MARCIA SU ROMA Furio Colombo, l'Unità, 19 giugno 2007

Fausto Bertinotti ha lanciato un messaggio appassionato: «Ci vuole una sinistra unita che parla col cuore». Ma, da titolare di una delle tre massime istituzioni, la presidenza della Camera, si è accorto che i leghisti, al grido nobile e risorgimentale di «fuori dalle balle», solo tre giorni fa hanno occupato i banchi del governo con un gesto simile a quello tentato nel Parlamento spagnolo dal colonnello della Guardia Civil Antonio Tejero Molina nel 1981?

«Il governo è illegittimo»: la destra va sul Colle per fare pressing. Forse non avrà la sfrontatezza di chiedere apertamente elezioni (cosa che fa Bossi con Calderoli che minaccia le marce dei padani) ma punta a delegittimare Prodi e a chiedere un «governo breve» per far decantare la situazione e poi votare.

Sapete che nuova c'è? Vista la situazione, io son d'accordo con la Lega: facciamogliela fare, 'sta Marcia e facciamogli occupare Montecitorio.

C'è però una conditio sine qua non: un parallelismo ancora una volta con la Spagna, ma di 45 anni prima, tornando al 1936. Ecco, ci vorrebbe un po' di gente di sinistra che, anziché andare "fuori dalle balle", le proprie balle le tirasse fuori, ovviamente in senso figurato. Ed ovviamente memori del 1939 spagnolo, stavolta avremmo imparato la lezione.

Capiterebbe così che quel migliaio di "rompiballe", con le camicie brune, nere, no, verdi, sarebbe accolto a Porta Pia, a San Giovanni, San Paolo, San Lorenzo (mamma mia, troppi santi), non solo dal popolino romano, novelli Meo Patacca e Rugantino, ma da centinaia di migliaia di borgatari, bottegai, e poi immigrati vecchi e nuovi, calabresi, siciliani, napoletani, marocchini, filippini, senegalesi, insomma da un nugolo di diseredati, giù a menar legnate e rimandarli a casa a curarsi le ferite nelle acque sante del Po. Nel frattempo, il Monte Citorio sarebbe cinto d'assedio, con tanto di barricate improvvisate, fatte di carretti dei bottegai artigiani trasteverini con dentro asserragliati questi lanzichenecchi, fino a liberare il Parlamento con un assalto a furor di popolo, ma senza concedere loro manco l'Aventino: spalmati di pece ed impiumati, rispediti anch'essi a bere le loro ampolle inquinate...

Beh, forse sogno troppo. Meglio che non vengano, altrimenti ci saranno un Prodi ed un Napolitano ad esprimere il loro fermo sdegno, ad esecrare, a dissentire.

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