di Il'ja Varšavskij
Gli intermediari stavano terminando gli ultimi preparativi al quartier generale. L'Aiutante entrò nella stanza ed avvisò che la ridislocazione delle truppe era terminata.
Il Generale diede un'occhiata ai presenti.
– Signori, vi ricordo le condizioni delle manovre per l'operazione “Cunami”. Le manovre avranno luogo a livello di divisioni, le squadre dei fucilieri verranno appoggiate dai carri armati, dai plotoni paracadutisti e dall'artiglieria. Inoltre, ciascuna parte avrà a disposizione batterie di missili atomici. La peculiarità di queste manovre consiste nel fatto che i “Giaguari” verranno comandati da un calcolatore elettronico. Scopo delle manovre è conquistare le postazioni detenute dagli “Orsi”. Prego, Sir, può immettere nel suo calcolatore i dati sulle posizioni di partenza.
– Okay! – gridò il Professore.
Fece un cenno all'Assistente e questi si mise a praticare sulla scheda i fori in una bizzarra successione.
Per un po', a partire dal momento in cui vennero immessi i dati necessari nel calcolatore, il quadro di questo si illuminò di varie lampadine colorate. Poi, sul quadro principale comparve una croce rossa luminosa.
– E' pronto? – chiese il Generale.
– Il calcolatore non è d'accordo sulla dislocazione proposta e chiede la redistribuzione, – rispose il Professore.
– E cosa vuole?
– Adesso vediamo.
Il Professore schiacciò un bottone verde sul quadro principale e dal calcolatore uscì un nastro di carta pieno di zeri ed unità.
– Curioso, – disse il Colonnello che fungeva da intermediario dei “Giaguari”.
L'Assistente contò i segni sul nastro e prese appunti sul suo taccuino.
– Chiede l'eliminazione delle riserve sui fianchi. Otto squadre fucilieri debbono occupare le postazioni lungo la linea del fronte.
– L'inizio lascia a desiderare, – disse il Generale. – Vuole lasciare i “Giaguari” senza nessuna copertura sui fianchi?
– Insiste perché due gruppi di carri armati da sfondamento si portino sui fianchi ed occupino le postazioni retrostanti i fucilieri.
– Geniale! – disse il Colonnello.
– C'è altro? – chiese il Generale.
– La bandiera della divisione deve essere collocata al centro, accanto alla batteria missili atomici, dietro i fucilieri.
– Stupendo! – esclamò il Colonnello. – Ha tenuto conto persino della bandiera!
Il Generale corrugò la fronte, ma non disse nulla.
– Sulla loro destra e sulla loro sinistra si debbono dislocare due batterie leggere, – continuò l'Assistente. – Accanto alle batterie vuole che si collochino i paracadutisti d'assalto.
– Spero che sia tutto?
– No: vuole che l'ospedale da campo sia tolto di mezzo.
– Per metterlo dove?
– Non deve partecipare affatto alle manovre.
Il Professore portò la mano al cuore ed emise un gemito.
– Cos'ha? – chiese il Generale.
– Una crisi cardiaca, – mormorò il Professore, accasciandosi sulla sedia. – Per favore, rimandiamo le manovre a domani. Vi prego!
***
Le luci della città erano ormai visibili quando il Professore, in ottima forma, ma con voce piuttosto scontenta, chiese all'Assistente:
– Ieri ha giocato di nuovo con lui a scacchi?
– Sì, Sir, perché?
– E il programma non l'ha più sostituito?
– N-n-non ricordo, – rispose imbarazzato l'Assistente.
– Me ne sono accorto! “N-n-non ricordo”! Non ha notato forse che stava dislocando i reparti militari come i pezzi sulla scacchiera?!
Il primo ad interrompere il silenzio che seguì fu l'Assistente:
– Comunque, peccato che non l'abbia fatto proseguire. Ieri funzionava a meraviglia. C'è mancato poco che non perdessi.
[Da “Fantastika 1964”, Moskva, Molodaja gvardija, 1964, pp. 226-228. Traduzione di Mark Bernardini, pubblicata in “Rassegna Sovietica”, N°6 1987]
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