martedì 23 gennaio 2007

Inno delle nazioni

di Mark Bernardini

Il 25 maggio 1944 Arturo Toscanini diresse un concerto di beneficenza per la Croce Rossa al Madison Square Garden di New York.

Il programma comprendeva una speciale versione dell' Inno delle Nazioni composto da Giuseppe Verdi nel 1862, su parole di Arrigo Boito.

Lo spartito verdiano includeva i motivi di tre inni: l' Inno di Garibaldi, La Marsigliese e God save the King.

Toscanini incluse The Star - Spangled Banner e l'Internazionale (in onore degli Usa e dell' Urss, paesi fondamentali per la battaglia contro il nazifascismo) e cambiò alcune parole dell'Inno di Garibaldi.

Il filmato (cortesemente fornito dal Museo della Casa natale di Toscanini di Parma), mostra alcune rare immagini nelle quali il maestro dirige la N.B.C. Symphony Orchestra.

lunedì 22 gennaio 2007

Rovine sinistre

di Mark Bernardini

Scalfari, sulla Repubblica del 21 gennaio, ha l’usuale pregio di una mirabile ed efficace sintesi nel descrivere le ripercussioni del caso vicentino.

L’ampliamento della base militare Usa a Vicenza sembrava una piccola cosa, una bega di cortile. Invece, con una reazione a catena, sta provocando un parapiglia. Rifondazione, Verdi, Comunisti e pacifisti sciolti e a pacchetti pretendono, quasi come ritorsione, che l’Italia si ritiri dall’Afghanistan dove il nostro contingente sta da cinque anni sotto le bandiere della Nato in quanto Paese membro della Nato e sta sotto le bandiere dell’Onu in quanto Paese membro dell’Onu.

Il rischio d’una crisi di governo si profila. Il rifinanziamento della missione si farà con decreto, ma poi, entro marzo, il decreto dev’essere convertito in legge. Il rischio che almeno al Senato la conversione sia respinta esiste ed è decisamente elevato. Sono sei o sette i dissidenti dell’estrema sinistra decisi a votare contro anche a dispetto dei rispettivi partiti e non pare, allo stato dei fatti, che valga a recuperarli qualche solenne promessa di ridiscutere con gli alleati gli obiettivi e la natura della missione e neppure la blindatura del voto di fiducia.

La verità è che la loro dissidenza non è controllabile dai partiti di appartenenza. Di provocare la caduta del governo se ne infischiano. Si direbbe anzi che la auspichino. L’errore fu d’averli portati in Parlamento pur conoscendone il carattere e l’ideologia del tanto peggio tanto meglio che alligna in quelle teste pseudo-rivoluzionarie.

Parlo di mirabile sintesi mica perché io concordi con le posizioni di questo vecchio socialista, proprio nel senso di membro del Partito Socialista Italiano, quello di Nenni, De Martino e Craxi: mi riferisco invece a quanto dicevo giusto pochi giorni fa

http://brezhnardini.blogspot.com/2007/01/john-wayne-vicenza.html

In sintesi, Zapatero aveva detto che, qualora eletto, gli spagnoli avrebbero ritirato le loro truppe dall’Iraq. Nessuno pensò di guadagnarci, ad accusarlo di non essere affidabile in quanto non aveva rispettato gli accordi del governo Aznar. Questo governo italiano, invece, decide di rispettare gli accordi di Berlusconi circa l’ampliamento della presenza militare statunitense a Vicenza. Per me sarebbe ragione sufficiente affinché PRC, PdCI e Verdi (e magari parte dei DS) escano dal governo e perciò facciano tornare al potere Berlusconi: tanto è uguale. Hai voglia poi a dire che è colpa della cosiddetta “sinistra radicale”: non siamo nel 1998.

Nel 1998 attendevamo l’alternativa. Bertinotti non ce ne diede il tempo, così ci fu la scissione che diede vita al PdCI, alla caduta del centro-sinistra e all’arrembaggio dei pirati delinquenti berluscones, spalleggiati da fascisti in doppiopetto e da provincialoidi in camicia verde, che è difficile non vedere come bruna.

Nove mesi fa, dopo anni di battaglie e vittime (compreso il sottoscritto, immolato non s’è ancora ben capito per cosa), sembrava essere arrivata la famosa alternativa. Invece, aveva – come spesso, troppo spesso – ragione un altro campione di ragionamento logico quale era l’avvocato Gianni Agnelli: se vuoi far passare una legge impopolare, affidala ad un governo di sinistra.

Insomma, se alternativa non c’è, non per ora, non ancora, se non si arriva a delle distinzioni fondanti, morali, etiche, tra destra e sinistra, se infine gli italiani gradiscono una destra in una qualche sua forma al potere, lasciamolo fare a dei professionisti, non a dei dilettanti allo sbaraglio: il mestiere della destra lo fa meglio la destra, non la sinistra.

sabato 20 gennaio 2007

John Wayne a Vicenza

Bisogna prestare attenzione alla sostanza, d'accordo.

La sostanza, per esempio, è che Zapatero ha detto che se viene eletto, vanno fuori dai coglioni dall'Iraq.

Nessuno ha pensato di guadagnarci, ad accusarlo di non essere affidabile in quanto non ha rispettato gli accordi del governo precedente.

Questo governo italiano, invece, decide di rispettare gli accordi di Berlusconi circa l'ampliamento della presenza militare yankee a Vicenza.

Per me sarebbe ragione sufficiente affinché PRC, PdCI e Verdi (e magari parte dei DS) escano dal governo e perciò facciano tornare al potere Berlusconi: tanto è uguale.

Hai voglia poi a dire che è colpa della cosiddetta "sinistra radicale": non siamo nel 1998.

sabato 13 gennaio 2007

Cappaggibbì

di Mark Bernardini

Ogni Stato degno di tal nome ha i propri servizi di sicurezza, e ovviamente ogni Stato contrario all'ordinamento statale altrui, ne dice di tutti i colori sui servizi segreti degli altri, per cui l'FSB, forse l'unica struttura non corrotta, diventa l'impersonificazione del male e della corruzione. Del resto, in America, sono abituati, financo con l'attore pazzo Ronald Reagan e il suo "impero del male"... Roba da fumetto, o da cartone animato.

Venendo alla sostanza, il fondatore dei servizi sovietici Dzeržinskij, polacco ed ebreo (come me. No, io non sono polacco), che s'è fatto svariati anni di carcere duro e confino in Siberia con la polizia zarista russa, ha avuto l'intelligenza di fondare i servizi sovietici senza mandare al rogo i funzionari zaristi: aveva capito perfettamente che quelli erano come i carabineri italiani di un tempo (non di adesso), nei secoli fedeli allo Stato, non al governo.

Successivamente e tuttora, gli si affibbiano tutte le colpe del KGB. Peccato che lui abbia fondato la ČK e sia stato ammazzato da Stalin (ufficialmente, appendicite, ed aveva meno anni di me attualmente) nel 1926.

In dicembre del 2005, scrivevo proprio qui:

Stalin col Partito fu ben più che severo. Negli anni '20 ha tolto di mezzo tutti - fisicamente - i compagni di Lenin, la classe dirigente della Rivoluzione: Dzeržinskij, Frunze, Kamenev, Zinov'ev, giusto per fare qualche nome. Poi arriviamo agli anni '30. Togliere Kirov di mezzo non fu facile: era il beniamino del Comitato Regionale di Leningrado. Fu una battaglia memorabile, degna dei migliori western, con Kirov e i suoi che si difendevano armi in pugno dai killer staliniani lungo i corridoi dello Smol'nyj, che meno di vent'anni prima aveva visto i bol'scevichi espropriare, in modo decisamente meno cruento, il potere al governo provvisorio del "socialista rivoluzionario" (eser) Kerenskij, con la sua rivoluzione di febbraio. Beffa: Stalin accusa la "cricca trozkista-buchariniana" dell'omicidio di Kirov. Bucharin, ottimo economista e beniamino del Partito a Mosca, morirà fucilato nel 1938; Trockij, fondatore dell'Armata Rossa, con una picconata in testa di un sicario in Messico nel 1939. Un po' come il socialista Rossetti in Francia negli anni '30 ad opera dei sicari mussoliniani.

In questo contesto, bisogna ripensare anche all'operazione delle purghe, nel quale l'omicidio dei dirigenti amici di Lenin è solo la punta dell'iceberg. Una riflessione che, negli anni, ho riportato qui più volte. Repetita juvant. Le rivoluzioni, da che mondo è mondo, le fanno i giovani. Lenin, il più anziano, nel 1917 aveva 47 anni, Bucharin aveva 29 anni, Trockij 38, Dzeržinskij 40, Frunze 32, Zinov'ev 34, Stalin 38, Čapaev 30, Antonov-Ovseenko 34... Cosa era rimasto del Partito di Lenin dopo le purghe staliniane di metà degli anni '30? All'inizio del 1939 il Partito aveva 1.589.000 membri e 889.000 candidati. Tra i membri, coloro che avevano un'anzianità di tessera antecedente al 1917 erano lo 0,3% (circa 500 compagni); quelli iscritti nel 1917, l'1% (1.600 compagni); iscritti nel 1918-1920, il 7% (12.500 compagni). Nel 1941 nel Partito rimaneva solo un 6% di comunisti entrati nel Partito durante la vita di Lenin.

Un altro dato significativo riguarda i delegati del XVII e XVIII congresso (rispettivamente, 1934 e 1939). L'80% dei delegati del XVII congresso con diritto di voto si era iscritto al Partito negli anni della clandestinità e della guerra civile, cioè prima del 1921. Al XVIII congresso questi delegati erano appena il 19,4%. Quelli della clandestinità erano nel 1934 il 22,6% ed i membri del Partito dal 1917 il 17,7% dei delegati. Nel 1939 la loro percentuale tra i delegati al congresso era rispettivamente del 2,4% e del 2,6%.

Cambiò repentinamente anche la componente anagrafica dei delegati. Metà di questi ultimi al XVIII congresso con diritto di voto era sotto i 35 anni. I delegati dai 36 ai 40 anni rappresentavano il 32%, tra i 40 e i 50 il 15,5%, sopra i 50 il 3%. Altrettanto sostanziali furono i cambiamenti nella composizione sociale del Partito, provocati non solo dalle repressioni di massa, ma anche dalle nuove condizioni di ammissione al Partito (soppressione dei privilegi riservati agli operai), stabilite dallo Statuto del PCP(b) (Partito Comunista Pansovietico bolščeviko), ratificato dal XVIII congresso. Il 28 maggio 1941 la sezione organizzazione ed istruzione del Comitato Centrale ha inviato ai segretari del CC una nota, in cui si comunicava che nel 1939-1940 sono stati ammessi al Partito 1.321.500 persone, tra le quali gli operai erano il 20%, i contadini il 20%, gli "impiegati e gli altri" il 60%. Tra i 3.222.600 membri e candidati del Partito al 1 gennaio 1941 gli operai erano il 18,2%, i contadini il 13%, gli impiegati il 62,4%, gli studenti e gli altri il 6,4%. Tra gli operai, i membri e i candidati del Partito tra il 1933 e il 1940 sono scesi dall'8 al 2,9%, mentre tra gli impiegati sono saliti dal 16,7% al 19,2%. Nonostante la quantità di operai nel Paese fosse cresciuta nello stesso periodo del 25,8%, la quantità di operai comunisti si era ridotta da 1.312.000 a 584.800 persone (questo indirettamente sta a testimoniare che gli operai furono uno degli obiettivi principali delle purghe di Partito del 1933-1936 e delle repressioni di massa del 1937-1938). Nel 1941 c'era un comunista per ogni 35 operai ed ogni 5 impiegati. Tra gli impiegati comunisti era particolarmente alto il peso specifico dei funzionari, dei militari e degli addetti degli organi di repressione.

1)La VČK, Commissione Straordinaria Panrussa, è stata fondata nella Russia sovietica da Dzeržinskij il 20 dicembre 1917. E' rimasta tale fino alla creazione dell'URSS, dopo la guerra civile, il 6 febbraio 1922.

2)La GPU (Direzione Politica di Stato) è rimasta tale fino al 2 novembre 1923.

3)Trasformata in OGPU (nessuna differenza: Direzione Politica di Stato Unificata), è rimasta tale fino al 10 luglio 1934. Il capo è stato comunque Dzeržinskij, dal 20 dicembre 1917, a quando l'hanno ammazzato, il 20 luglio 1926.

4)Molto più nota l'NKVD (Commissariato Popolare per gli Affari Interni), dal '34 appunto, al 3 febbraio 1941. Come è noto a chi legge un minimo, in qualunque lingua, in Europa occidentale i nazisti già imperversavano.

5)E' importante perché in realtà l'NKVD, prima dell'invasione nazista (22 giugno 1941), nel febbraio 1941 fu suddivisa in NKVD vera e propria ed NKGB (Commissariato Popolare per la Sicurezza dello Stato), per poi essere riuniti nuovamente un mese dopo iniziata l'invasione nazista ed essere stata proclamata conseguentemente la "Grande Guerra Patriottica"; trasformato nuovamente, unificato, in NKGB nell'aprile 1943. La battaglia di Stalingrado (grazie alla quale tutti voi e tutti noi non abbiamo i ritratti di Adolf come fondatore della Patria nei nostri uffici, altro che yankees, poche palle: chi è che è arrivato ad Oświęcim, alias Auschwitz - non è in Germania, do you remember? -, contrariamente a quanto in Italia insegnano a scuola e persino in film com "La vita è bella" di Roberto Benigni?), iniziata, a differenza di come ve la raccontano, il 23 agosto 1942 e terminata il 2 febbraio 1943. La macchina da guerra della Wermacht si è arenata sulle rive del Volga. E' così, e non altrimenti, che è finita la "peste bruna".

6)Torniamo a noi. Il 15 marzo 1946 l'NKVD viene trasformato in MGB (Ministero per la Sicurezza di Stato), per dare un segnale di discontinuità, come in Italia.

7)Il 7 marzo 1953 (due giorni dopo la morte di Stalin e tre anni prima dello storico XX Congresso del PCUS, con la relazione destalinizzante di Chruščëv), l'MGB viene inglobato nel Ministero degli Interni.

8)Il 13 marzo 1954 viene fondato il famoso KGB (Comitato per la Sicurezza dello Stato). Andropov, che ne viene spacciato per capo vita natural durante, nel 1956 era ambasciatore a Budapest e cercò a tutti i costi di evitare i carri armati, nonostante essere stato vittima di un attentato in cui morì sul colpo il suo autista e rimase semiparalizzata per sempre sua moglie), fu capo del KGB "appena" (si fa per dire) dal 1967 al 1982. Come che sia, fu lui a sponsorizzare il segretario del PCUS di Stavropol' Gorbačëv.

9)Va beh, poi sono iniziate le pagliacciate el'ciniane: il 26 novembre 1991 (il 18 agosto c'era stato il tentativo di golpe, il 26 dicembre Gorbačëv scioglie l'URSS in diretta televisiva), El'cin fonda l'AFB (Agenzia per la Sicurezza Federale).

10)Il 24 gennaio 1992 sempre l'ubriacone El'cin, tanto amico degli Stati Uniti, fonda l'MB (Ministero per la Sicurezza).

11)Il 21 dicembre 1993 (nell'ottobre del medesimo anno El'cin fece bombardare il Parlamento, peggio della Moneda a Santiago del Cile dell'11 settembre 1973), El'cin istituisce l'FSK (Servizio Federale di Controspionaggio).

12)Il 3 febbraio 1995 sempre lui fonda l'FSB, che ridendo e scherzando esiste da 12 anni.