mercoledì 30 aprile 2008

Le ragioni del fascismo dilagante

Gli 80 mila che alla Provincia hanno votato Zingaretti e al Comune non hanno votato Rutelli sono incazzati perché pensano che Veltroni li abbia traditi. Ma Veltroni è di destra, perciò la sinistra può e deve allearsi con il PD, ma non può pretendere che Veltroni e D'Alema diventino di sinistra. E anche Veltroni e D'Alema sbagliano, perché vogliono conquistare il centro, senza rendersi conto che per i benpensanti loro sono comunque considerati rossi, comunisti, e il voto dei centristi non lo avranno mai.

Il problema è a monte: hanno voluto eliminare i comunisti genuflettendosi al centro? Ma il centro, in Italia, è tendenzialmente fascista! Chi semina vento... Vaglielo a raccontare, agli operai che votano destra, che per vincere bisogna comportarsi come la destra: e quelli votano la destra direttamente, che a far la destra son più professionali. Mica vorranno dire che è di nuovo colpa dei comunisti? O non è, piuttosto, che Roma è di nuovo fascista fino al collo? Piazza Venezia nel Ventennio era piena...

martedì 22 aprile 2008

Doppi binari tristi e solitari

Leggo su RAI News 24 che a Chicago "esplode la violenza: 9 morti in 36 ore". Il capo della polizia di Chicago, Jody Weis, punta il dito sull'eccesso di armi in circolazione e sul grande numero di bande. ''Troppe armi, troppe gang'' sottolinea Weis.

Adesso, ve lo immaginate se una roba del genere fosse successa in Russia? Regime poliziesco di Putin, Stato militarizzato, la giusta protesta dei poveri repressa nel sangue, e via farneticando. Come mai non leggo altrettanto a proposito degli Stati Uniti?

domenica 20 aprile 2008

Qultura

Ad alcuni di voi, l'ultima volta che son stato in Italia, l'avevo dichiarato a voce: le frottole sulla Russia proprio nella sinistra italiana costituiscono l'ennesima battaglia culturale persa, intrapresa dalla reazione imperialista e consegnata alla socialdemocrazia politically correct. Ricordate Gianni Agnelli? "Se vuoi far passare una legge di destra, affidala ad un governo di sinistra".

Ecco cosa dice la "Striscia rossa" in prima pagina de l'Unità di oggi:

Dedicato a George e Vladimir. «La lotta al terrorismo deve essere condotta nel rispetto dei diritti. La promozione dei diritti umani rimane la strategia più efficace per eliminare le diseguaglianze tra Paesi e gruppi sociali come per accrescere la sicurezza». Dal discorso del Papa all'Onu, New York 18 aprile

Come dire: entrambi hanno le loro Guantanamo, torturano in segreto, trasportano i sospettati attraverso Paesi amici, possibilmente ex amici dell'altro (per gli USA, ciò riguarda Cecoslovacchia, Romania, Polonia, Ungheria) e soprattutto bombardano i Paesi che non la pensano come loro.

Ora, io vorrei che qualcuno mi indicasse dove sia la Guantanamo russa, dove le torture, attraverso quali Paesi ex amici degli USA la Russia trasporta i propri sospettati, e soprattutto la Russia chi diavolo stia bombardando, dov'è che la Russia sia in guerra con chicchessia.

Quello che però stupisce di più (non stupisce affatto, ma mi si conceda questa unica digressione retorica) è che a nessuno venga in mente che citare Papa Ratzinger, quello contro i DICO, i Pacs, l'aborto, il divorzio, quello della neoingerenza revanscista della Chiesa di Roma nella politica italiana, non può essere considerato esattamente "di sinistra".

Quel che l'Unità si guarda bene dal citare, è un'altra affermazione che è scappata all'integralista tedesco durante questo suo viaggio nella colonia di Sua maestà britannica. In preda ai ricordi, egli si è piacevolmente trattenuto con la gioventù cattolica nella periferia settentrionale di Nuova York, narrando di quando faceva parte della contraerea nazista. Era il 1943, portava sulle spalle le mostrine con le svastiche.

Se sono questi i punti qualificanti di riferimento dell'Unità, del PD, di quel che resta della Sinistra Arcobaleno, mi stupisco che essi abbiano preso così tanti voti alle elezioni politiche di una settimana fa.

venerdì 18 aprile 2008

Putin e l’etica professionale dei giornalisti

Un paio di settimane fa, un giornalino russo di pessima fattura, che aspira ad essere considerato una sorta di Novella 2000 a Mosca, ha pubblicato una notiziona: Putin ha divorziato dalla moglie, si sposa in giugno con una campionessa russa di ginnastica ventiquattrenne (che è anche deputata col Partito di maggioranza, di cui tra qualche giorno il segretario diverrà proprio Putin), e sua figlia si è sposata il mese scorso ed è emigrata a Monaco di Baviera.

Sin qui, sono le stesse banalità – e nello stesso stile – che si leggono in Italia sulla già citata Novella 2000, e poi Ciao, Visto, Chi, Gente, Oggi, Donna moderna, Eva 3000, Cronaca vera, e via sproloquiando.

Solo che stavolta si sono gettati come avvoltoi la Stampa di Torino, con un servizio fotografico rosa (per grazia ricevuta, non discinto o zozzettone) della atleta Kabaeva, il Corriere della Sera (idem), Repubblica (come sopra), e l'immancabile Unità, che deve sempre dimostrare di essere più anticomunista degli anticomunisti.

Personalmente, non sono mai stato interessato agli affari privati dei personaggi pubblici, che pubblici sono solo per la parte che riguarda, appunto, il pubblico, mi si perdoni la tautologia. Cosa sia successo tra Clinton e la Lewinski, riguarda loro due e soprattutto la moglie: mi preoccupano molto più i bombardamenti dell'Iraq iniziati da Bush padre, proseguiti da Clinton e perpetrati tuttora da Bush figlio. Analogamente, sono più interessato a cosa faccia o non faccia Putin in politica nazionale ed internazionale, non certo la vita personale sua e di sua moglie, e sono lieto che Putin, finora, non abbia ritenuto di dover minimamente commentare queste panzane (a Roma le chiamano "sòle"). E' davvero un problema non solo di buon gusto, ma di forma mentis.

Ed ecco che la domanda "a tema" viene rivolta da una giornalista russa (di un altro giornale giudicato "serio": Nezavisimaja Gazeta, alla lettera "Giornale indipendente") nel corso della conferenza stampa di Putin e Berlusconi in Sardegna.

Come commenta domanda e risposta la stampa italiana? Repubblica: "Mi piacciono le donne. E Berlusconi fa il gesto del mitra". Stampa: "Sì, mi piacciono le belle donne". E l'Unità, ovviamente, rincara la dose, per distinguersi: "Berlusconi difende Putin: minacce a giornalista russa".

Ora, a parte che, il caso vuole che personalmente fossi a tradurre la conferenza al canale russo Vesti (il corrispettivo di RAI News 24), ma in realtà tutti, anche in Italia, hanno potuto seguire la conferenza integralmente, su Sky, RAI News 24 e quant'altri.

La domanda – la prima domanda in assoluto – è stata la seguente: voglio chiederLe delle dicerie. Durante la Sua presidenza Lei si è scontrato più volte con dicerie e frottole riguardanti sia il nostro Paese che Lei personalmente. Qui in Italia, ho dato una scorsa ai giornali italiani ed ho scoperto con stupore quanto qui sia popolare l'argomento del Suo prossimo matrimonio con Alina Kabaeva. Volevo chiederLe cosa ne pensi Lei personalmente, e La prego di scusarmi anche per la seguente domanda molto poco delicata, ovvero se sia vero che Lei abbia divorziato da Sua moglie e che Sua figlia si sia sposata e viva a Monaco di Baviera.

Ma non finisce qui: volevo chiederLe anche di un altro pettegolezzo (è questo il momento in cui Berlusconi ha fatto il gesto della pistola, decisamente inopportuno, ma che stava a significare: ancora?, cosa che Putin ha mostrato di non apprezzare), ovvero se sia vero che abbia deciso di venire da Berlusconi in Sardegna ancor prima dei risultati ufficiali delle elezioni italiane. Poi volevo chiedere anche un'altra cosa a Berlusconi, stavolta seria…

E qui Berlusconi la interrompe: volevo chiedere io una cosa, Lei rappresenta tutti i giornalisti che sono qui?

– No, rappresento solo me stessa...

– Va bene, allora stiamo qui fino alle quattro, fino alla partenza!

La domanda riguardava la concessione dei visti per i cittadini russi che volessero recarsi in Italia. Limitiamoci alla risposta di Putin sull'argomento all'origine del presente articolo, da cui davvero molti politici in Italia dovrebbero prendere esempio.

– Abbiamo discusso di tante questioni politiche internazionali, economiche, energetiche, e Lei non ha ritenuto possibile chiedermi qualcosa su cose serie. Comincerò dalla seconda parte della Sua domanda […] (risposta sulla visita a Berlusconi). …Ma veniamo alla prima parte del quesito da Lei posto, affinché non ci sia dubbio alcuno che non ho intenzione di sfuggire ad una risposta. Innanzitutto, in quel che Lei ha detto, non c'è una sola parola di verità. In secondo luogo, Lei ha rammentato l'articolo di uno dei nostri giornali scandalistici, dove effettivamente viene menzionata sia Alina Kabaeva, nostra campionessa olimpionica di ginnastica artistica, sia, se non vado errato, Katja Andreeva, vostra collega, conduttrice del telegiornale del Primo canale televisivo di Stato. In altre edizioni analoghe vengono citate altre giovani donne e ragazze di successo. Non credo di dire una cosa inattesa se dico che mi piacciono tutte, come peraltro tutte le donne russe. Non sia d'offesa a nessuno se dico che ritengo che che le nostre donne russe sono le più belle e le più di talento; forse, le uniche possono fare loro concorrenza sono le donne italiane. Infine, conosco ovviamente il trito e ritrito stereotipo per il quale i politici vivono in una casa di vetro. La società naturalmente ha diritto di sapere come vivono le persone che si occupano di attività pubbliche. Ma persino in questo caso, è ovvio, esistono pur sempre dei limiti. Esiste la vita privata, e a nessuno è consentito di intrufolarsi in essa. Sono sempre stato disposto negativamente verso coloro i quali ficcano il loro naso raffreddato per personali fantasie erotiche nelle vite altrui. Ma a questo punto ho pensato anche un'altra cosa. Fateci caso: è riconosciuta da tutti la palese e sostanziale crescita economica della Russia. Abbiamo dimezzato rapidamente in pochissimi anni il numero di persone che vivono sotto alla soglia di povertà. I redditi reali, al netto dell'inflazione, dei cittadini russi crescono del 12% all'anno. Grazie a dio, nessuno ormai fa la solita domanda sulla Cecenia. Se però qualcuno, per assenza di temi più interessanti, vuole frugare nella vita personale dei politici russi, che lo faccia, tuttavia persino in questo mi pare che ci si debba attenere ad una certa decenza.

Che siano i lettori di queste mie righe a giudicare quanto i giornalisti italiani delle testate citate abbiano adempiuto alla loro etica professionale.

venerdì 11 aprile 2008

Voto disgiunto no grazie

Posto che si chiama così, e non "voto utile" (utile a chi?), l'idea di votare un Partito grosso per non far vincere l'altro grosso Partito, o, peggio ancora, il Partito "del cuore" alla Camera e uno grosso più vicino alle proprie idee al Senato, ha del perverso.

Mi spiego. Noi, elettori dell'Unione, abbiamo dato il sedicente "voto utile" nel 2006. Il risultato è stato avere al governo una serie di personaggi che hanno fatto cadere quest'ultimo in meno di due anni. E non mi riferisco certo a quella che, caparbiamente, entrambi i Partiti grossi si ostinano a chiamare "sinistra radicale" (il PD ci tiene ad essere di centro e non di centrosinistra, quindi, se la "sinistra radicale" è tale, non si capisce più quale sia la "sinistra" e basta): mi riferisco, invece, a quegli individualisti centristi che, amando le proprie consorti (cosa di per se lodevole), han fatto cadere il governo su Ceppaloni anziché su Kabul.

In altre parole, nel 2006 abbiamo "utilmente" votato non già "per", ma "contro". Contro il centrodestra, non voglio sprecare epiteti. Abbiamo votato in base ad un programma che ci avevano promesso di realizzare, esposto in 262 pagine. Una volta eletti, si sono riuniti ed hanno stabilito che le 262 pagine fossero carta straccia, e che invece avrebbero realizzato "12 punti", decisamente in contrasto con le citate 262 pagine, e che peraltro, ovviamente, noi non abbiamo votato, perché nessuno ce l'ha chiesto.

Allora, supponiamo che effettivamente a votare il PD si sbarri il passo a Berlusconi. A che pro? A che pro, quando ci sono decine di deputati pronti a fare il salto della cavallina di lì a qualche giorno e quando su temi fondanti, etici (pace, 194, coppie di fatto, legge elettorale, contratti nazionali del lavoro, previdenza sociale, tasse e loro destinazione, sanità pubblica, pubblica istruzione, pensioni, ambiente, informazione, conflitto d'interessi, giusto per limitarci ai più chiacchierati) i programmi sembrano fatti con una macchina fotocopiatrice?

L'alternativa, quindi, non è "Veltroni o Berlusconi": l'alternativa è votare con la propria testa E col proprio cuore, oppure votare per avere solo democratici e repubblicani al potere, con un secolo di ritardo rispetto al grande fratello yankee. Cosa sia stata e sia tuttora la caccia alle streghe (come la Santa inquisizione vaticana, pochi secoli prima), ovvero al diverso, in questa anziana colonia britannica, spero lo sappiamo tutti. Tertium non datur? Datur, datur, dipende tutto da noi.

martedì 8 aprile 2008

Risposta a Paolo Flores D'Arcais

L’Italia è piena di gente che capisce meno di niente, soprattutto a sinistra (sinistra? Uah, uah, uah...), e che paragona Putin a Berlusconi perché fa tendenza, trend, trench, brunch, french, lunch, krunch, per non essere accusati di essere troppo moderati.

Talmente piena che vincono i berluscones, visto che a sinistra è un pullulare di minus habentes. Dico dal Millennio scorso che il principio “l’amico del mio nemico è mio nemico” è pericoloso.

Berlusconi uguale a Putin? Putin rapinatore come Berlusconi? Dove, come, quando? Devo essermi perso qualche puntata. A Putin le regole gli fanno venire le bolle, come a Berlusconi? Ah, sì sì, infatti volevano cambiare la Costituzione per fargli fare il Presidente per il terzo mandato consecutivo (ed io personalmente sarei stato d’accordo), e Putin ha risposto con un secco “ragazzi, non scherziamo”.

Putin non fa leggi ad personam, non possiede televisioni né monopoli della pubblicità, non è mai stato accusato di essere un ladro, non ha mai avuto una lira, non ha costruito Mosca 2 né Moscafiori, l’Aeroflot è tutt’altro che in crisi né d’altra parte Putin propone cordate infarcite di suoi figli. In compenso, Berlusconi ha per caso quintuplicato gli stipendi degli italiani, negli ultimi cinque anni?

Non c'è niente da fare: questa idea - tutta statunitense - del far attaccare la Russia non già da destra, ma dai radical chic occidentali, è ormai passata, è un'ennesima battaglia culturale persa. Ecco perché (anche per questo) l'Italia è condannata ad altri cinque anni di premierato berlusconifero e poi a sette di berlusconifero presidenzialismo, con modifiche costituzionali (lui sì!). Fino al 2020, dunque, siamo a posto, poi si vedrà, forse, chissà. Io sarò prossimo ai sessanta e mia figlia sarà quasi maggiorenne. Ne riparliamo per allora.