domenica 30 aprile 2006

Fischi alla Moratti

Un mio amico, Claudio Fedi, diceva in questi giorni che secondo lui "sono stati non sbagliati in se, ma sbagliati perchè strumentalizzabili dalla destra". La Moratti non è mica scema: non sarà mica andata lì per accompagnare suo padre? Sveglia, è candidata a sindaco di Milano, e si vota tra un mese!
Sarà che è domenica, sarà che domani è il 1° maggio rosso e proletario, ma mi vien da sviluppare sinteticamente il concetto. Parimenti al 25 aprile, secondo voi, perché adesso il Merda e i suoi berluscones fanno di tutto per procrastinare ad libitum dapprima l'elezione dei presidenti parlamentari, ora di quello repubblicano ed infine del consiglio dei ministri? Davvero giusto ripicca puerile? Ve l'ho già detto, non ci sono coglioni: faccio mio un verso di Paolo Conte, "era un mondo di adulti, si sbagliava da professionisti". Quello che voglio dire è che sono un po' preoccupato che nessuno dei "nostri" (si fa - molto - per dire) abbia alluso a che questa mandria di farabutti stia cercando di spremere al massimo il limone, con nomine intra- ed interministeriali, statali, parastatali "ed affini" (Gaber). Nomine ed assunzioni spavalde, e non solo per rendere gli ultimi favori promessi (delle promesse non gliene importa un accidente): come è noto, questi prezzolati neoassunti non si potranno licenziare, pena l'accusa della vendetta e dell'essere contro i lavoratori. Per inciso: io li licenzierei seduta stante, chissenefrega delle accuse, tanto me le farebbero lo stesso e le ascolterebbe solo chi è già comunque col Merda e contro le persone per bene come me. Lo scopo è paralizzare l'attività ad ogni livello pubblico, dai ministeri alle scuole, dagli ospedali ai trasporti. A quel punto, vita facile all'obsoleto "sono tutti uguali", "si stava meglio quando si stava peggio" e finzillacchere ignobilmente simili. Torniamo all'inciso di cui pocanzi: chi dà retta alle loro accuse di essere nipotini di Stalin è già dei "loro", tanto vale infischiarsene e fare quel che davvero potrebbe cambiare intrinsecamente, intellettualmente, eticamente quest'Italia sprofondata nella cialtroneria del grande fratello col toupet e i rinforzini nei tacchi.

venerdì 28 aprile 2006

Mai più

Un mio caro amico, Mario Ferrandi, mi scrive:
Annullata l'elezione del presidente del senato su richiesta della CDL perchè? Perchè su 2 schede invece che Franco Marini c'era scritto Francesco Marini Ma cazzo Ma BASTA Abbiamo i cimiteri pieni di partigiani comunisti morti per QUALCOSA, CAZZO Scusate lo sfogo :-o
Pienamente d'accordo. E la voglia è di spaccargli le ossa all'uscita, nel senso letterale del termine. Tuttavia, in politica, quella vera, non ci sono coglioni, ve lo dico da anni. Stronzi, infami, ma non coglioni. Né Berlusconi, né Scajola, né Fini, né Gasparri e quant'altri. L'obiettivo è la deligittimazione malgrado i voti. Dirò di più: le opposizioni, compreso quando lo eravamo noi (e mi riferisco ai tempi del PCI, ma anche ad ora), sono molto più coese della maggioranza. La maggioranza, nel sistema borghese, ha molti più belli soldi da spartirsi. Morale: eleggeremo l'ex democristiano Franco Marini al posto dell'ex democristiano Giulio Andreotti. Ma abbiamo perso lo stesso: come già detto, basta che uno del centrosinistra abbia la diarrea e la legge non passa, figuriamoci quando parliamo di qualcosa di più serio. Sono più uniti loro, poche palle, è nella logica delle cose. Se ne può dedurre una sola cosa: il nostro compito non è affatto esaurito, la battaglia sarà lunga e sanguinosa, ben al di là della presente legislatura, c'è da ricostruire un modus pensandi et vivendi nato dalla Resistenza, dove lo scontrino te lo danno senza che tu lo chieda perché è giusto pagare le tasse sic et simpliciter, perché altrimenti è inutile inveire contro il proprio Comune, perché non funzionano autobus, scuole, ospedali e quant'altro. E nel frattempo, con tutta la comprensione per le vedove dei morti di Nassiriya, è ora di piantarla, anche lì: come diceva Lenin, basta con la guerra tutti a casa. Andarci prendendo quanto un consigliere d'Ambasciata (so di cosa sto parlando, circa diecimila euro al mese) è come giocare alla roulette. O si vincon soldi o si muore. Per favore: se si perde, non se ne faccia un eroe, restano mercenari che son stati sfigati, e questo vale anche e soprattutto per il centrosinistra. Basta con la guerra, fuori dalle palle, nessuno ci ha chiamati, nessuno ci ringrazierà quando andremo via, e quando accadrà sarà sempre troppo tardi.
Nel 1975 Claudio Lolli già cantava:
Lo so, lo so che vieni dalle capre, fin qui a fare questo bel mestiere. Lo so che forse neanche a te poi piace, di vivere facendo il carceriere. Perchè si sa i coglioni che ti fanno, per darti un po' di libera uscita. Perchè si sa che razza è di vita, e vino e pane è quello che ti danno. Lo so, lo so ti han dato la divisa, cioè un vestito buono e senza odori. Lo so ti han detto guarda di far bene, perchè portare questa è un onore. Lo so, lo so ti han dato per la testa, l'idea che c'è qualcosa da salvare. E che chi sbaglia poi deve pagare, evviva l'Italia e la giustizia è questa. Lo vedo che la faccia ti diventa, giorno per giorno sempre più carogna. Man mano che la vita si consuma, tutto il tuo tempo dentro a questa fogna. Lo vedo che la faccia ti diventa, giorno per giorno sempre più smarrita. Man mano che ti accorgi che ti manca, proprio la chiave della tua vita. Per quelli come te la strada è una, puoi prenderla di giorno o di sera. O ladro o carceriere che finisci, comunque vai a finire in galera. Finisci a far la guardia a un tuo compare, per quattro soldi un po' di vino e pane. Finisci che se prima eri pastore, ti trovi dopo a fare solo il cane. E poi ... se a casa noi non ci torniamo più, dentro tutta la vita ci sei anche tu, dentro tutta la vita ci sei anche tu.
Sono passati oltre trent'anni, ed in Italia non s'è ancora imparato un cazzo.