martedì 7 febbraio 2006

La rivoluzione delle piccozze

Ricordate quando, in relazione a quello che non esito a definire colpo di Stato in Kirgizia, vi dissi che in Asia Centrale sarebbe stata una rivoluzione delle piccozze? Di lì a poco ci provarono anche in Uzbekistan, ma quella volta gli opinion makers occidentali hanno preso una legnata sui denti.
Tra poco più di un mese si vota in Ucraina. Non so cosa accadrà, anche se questi arancioni venduti agli yankees rischiano di andare ramengo; so invece che quest'anno si vota anche in Georgia, e l'opposizione è guidata dall'ex ministro degli interni in esilio. Ha già coniato il nome per la futura rivoluzione da contrapporre a quella delle rose dello yankee Saakašvili: la rivoluzione delle ortiche.
Io son sempre seduto sulla riva del fiume ad attendere i cadaveri. A chi un tempo mi diceva che troppi ne dovrei aspettare, rispondevo che la riva è tanto lunga. Ora mi pare di scorgerne qualcuno, all'orizzonte... :-P