giovedì 22 giugno 2006

Referendum Costituzionale

Io ho più volte affermato di votare per l'Unione perché sono residente all'estero, dove non potevamo esprimere il nostro voto per un singolo Partito, ma solo per la coalizione, anche se potevamo eventualmente esprimere delle preferenze di candidatura, cosa che non ho fatto, non riconoscendomi in nessuno - Partito, uomo, donna o transessuale che fosse - dei singoli componenti del centrosinistra. Ed avevo anche aggiunto che, se avessi dovuto scegliere invece un Partito, sarei stato in crisi, quindi la limitazione all'estero è stata nel mio caso un felice concorso di interessi.

Il mio voto per Prodi è stato per mandare a casa Berlusconi. Che faccio? Che faccio, considerato che Berlusconi è ancora in grado di nuocere e sta nuocendo? Non lo so. Nulla, probabilmente. Tra le cose da me dette e stradette, c'era il ribadire la mia posizione personale ventennale, ovvero che c'è voluto Berlusconi per farmi riesporre (con le tristemente note ripercussioni personali nei miei confronti), mentre avevo gettato la spugna già a metà degli anni '80, quando, segretario della FGCI della IX zona di Roma (oltre 200.000 abitanti), mandai al diavolo un PCI che stava avviando la deriva socialemocratica che poi portò al calar le braghe occhettiano ed all'autoannichilimento, votai DP (che "per questo" prese due voti e mezzo) e me ne andai a lavorare a Milano.

C'è un momento nella vita di ciascuno in cui uno dice "adesso basta". Il mio è stato nel 2000, quando aprii il sito dei tarocchi, costituii un gruppo di discussione e scrissi il libro contro Berlusconi.

Così mi sono guadagnato gli strali degli 'nzaccoarternativi figli di papà di sinistra, e lo sfratto e la disoccupazione da parte dei potentati forzitalioti. Da quel momento, avevo un unico obiettivo: mandare Berlusconi a casa. Ci sono voluti cinque anni. L'obiettivo - mio personale - è raggiunto, nel frattempo il PDS è diventato DS, i DS probabilmente diventeranno PD assieme a DL, il PRC ed il PdCI (alias prefisso telefonico) si sono avvitati su se stessi e su poltrone, poltroncine, sgabelli ed ammennicoli vari, io ho cambiato tre Paesi, altrettante città e sei case, seminando qua e là tutto il mio patrimonio di memoria (libri, carte, vestaglie, dischi fissi, videocassette e quant'altro), ho superato lo scoglio degli 'anta, mi sono sposato, ho procreato. All'indomani del 9 aprile 2006 ho già dichiarato la mia intenzione di rimettermi sulla riva del fiume ad attendere una fiumana di cadaveri eccellenti: nessuna mia solidarietà, complicità o coinvolgimento con Prodi, D'Alema, Bonino, Bindi, Amato, Mastella, Padoa Schioppa, Mussi, Fioroni, Parisi, Rutelli. So solo che però Prodi è meglio di Berlusconi, D'Alema di Fini, Bonino di La Malfa, Bindi della Prestigiacomo, Amato di Pisanu, Mastella di Castelli, Padoa Schioppa di Tremonti, Mussi e Fioroni della Moratti, Parisi di Martino, Rutelli di Urbani.

In soldoni, se ci fosse un Partito, un movimento, una bocciofila in cui io mi riconoscessi per aneliti, sarei protagonista in prima persona. Ma questa bocciofila non c'è, i centristi mancini volano talmente basso che rischiano di far tornare Berlusconi ben prima del 2011, mentre i centristi destrorsi sono ancora tutti lì ad alitarci sul collo, anziché in galera per non avere ed incitare a non pagare le tasse, come Al Capone.