sabato 8 dicembre 2007

Elezioni russe

di Mark Bernardini

Ho votato Putin. Perché? Perché mi ha convinto l’Occidente, a forza di dargli addosso. Quando Liberazione chiama progressista l’opposizione a Putin, un’opposizione al cui interno uno dei maggiori Partiti (0,96%) si chiama Unione delle Forze di Destra, resta poco da dire. Kasparov è pagato dalla CIA, e la sinistra italiana tutta lì a stargli dietro. Bravi, complimenti.

D’altro canto, non potevo certo votare Zjuganov: come ho spiegato infinite volte, abbiamo studiato marxismo su libri di testo diversi. In quanto comunista, io sono per antonomasia internazionalista ed antirazzista. Questi sono nazionalisti ed antisionisti, oltre che razzisti in toto (contro gli immigrati delle repubbliche ex-sovietiche).

Brogli un corno: io c’ero, con gli osservatori dell’OSCE. Abbiamo visitato una quindicina di seggi, random. Tutto regolare, a parte qualche coppia di anziani che votavano assieme (moglie e marito), ed il fatto che il documento di riconoscimento viene restituito quando la scheda viene consegnata all'elettore (per cui qualcuno va via con la scheda in tasca come souvenir senza votare), cose che comunque non influiscono sulle predilezioni per un Partito piuttosto che per un altro. Poi il giorno dopo l’OSCE, come ad ogni consultazione elettorale, dichiara quel che la settimana prima aveva dichiarato il Dipartimento di Stato USA. Cioè, il Dipartimento USA aveva già dichiarato (non sto scherzando) che c’erano i brogli, l’OSCE lo ha ripetuto a pappagallo, e la sinistra italiana si allinea alla CIA e all’OSCE. Beh, io mi chiamo fuori, non ho intenzione di spender tempo con dei minus habentes.

La sostanza è che il Partito di Putin, proprio per aver preso il 64% dei voti, è un Partito-contenitore, c’è di tutto, dai baciapile ai sensibili al sociale, dai reazionari in odor di ladrofascismo ai professionisti (nel senso migliore del termine) della res publica. Correnti, insomma, che assomigliano sempre più a veri e propri Partiti, in un Partito che assomiglia sempre più ad un Partito unico. Beh, è solo questione di metterci d’accordo sulla terminologia, la sostanza non cambia. E la sostanza è che se gli altri non valgono nulla, non è colpa di Putin.

Sto Paese m’è cambiato sotto gli occhi. L’inflazione attorno al 10%, il PIL attorno all’8% da anni e gli stipendi triplicati nello stesso periodo di riferimento. Giusto un paio di esempi: mia suocera, ginecologa riciclata pediatra, prendeva duemila rubli quando ho conosciuto mia moglie (2003). Ora ne prende 15.000. Un macchinista di metropolitana ne prendeva ottomila, ne prende 50.000. Certo, si partiva da una situazione imparagonabile con l’Italia: in euro, la suocera ne prendeva 60 e ne prende 420, il macchinista è passato da 230 a 1.400. E ricordatevi che un chilo di carne costa 3-13 euro, un chilo di pane 0,74-1,50, un litro di latte 1,20-1,50, un kilowattora quattro centesimi.

Insomma, non solo la gente sta meglio, ma continua a migliorare ogni anno e, cosa ancor più basilare, vede una prospettiva sempre più rosea per il futuro prossimo. E vi chiedete perché la gente vota per Putin? Altro che brogli: hanno convinto persino uno come me, non so se mi spiego. E, d’altro canto, se non è per il benessere della popolazione, che la facciamo a fare, politica, noi di sinistra, in Italia?

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