martedì 20 novembre 2007

Fuori la NATO e dalla NATO

di Mark Bernardini

In Aprile, quotidiano per la sinistra, continua il dibattito in vista dell'Assemblea generale di Roma dell'8 e 9 dicembre 2007 per la Sinistra unita. Sono intervenuto anch'io, a proposito di NATO e di bombardamenti in Jugoslavia.

E' ora di sbilanciarsi contro la NATO. Bisogna sporcarsi le mani, berlinguerianamente, senza paure di perdere voti, poltrone, convenienze. Si chiama onestà intellettuale. La difesa europea, inquadrata nell’ONU, verrebbe da se. Ed anche l’ONU, se non diamo retta alla proposta di Chávez di spostare la sede da Washington, rischia di fare la fine della Società della Nazioni.

Per quanto riguarda la Jugoslavia, cosa diavolo vuol dire “DOVETTE intervenire la NATO”? Gliel’ha ordinato il medico? L’ONU ha fatto fior di risoluzioni, in nessuna – IN NESSUNA! – è mai stato dato mandato alla NATO di fare da gendarmi. Infatti, l’ONU voleva mandare i caschi blu. Ma non è solo questo. Immaginiamo quel cerebroleso di Bossi iniziare sul serio la sua paventata secessione. Immaginiamo i carabinieri che arrestano i dinamitardi trentini e gli alpinisti veneziani (mi riferisco a quegli imbecilli che salirono sul campanile di San Marco), immaginiamo che, dopo la caccia all’immigrato, già in atto, si ritorni alla caccia al terrone, ma stavolta con linciaggi in piazza; solo che i matrimoni misti, il meticciato (sto usando volutamente tutta terminologia loro), è talmente diffuso che iniziano anche le ronde meridionali di autodifesa proletaria, che partono da Quarto Oggiaro per bastonare le signore impellicciate di corso Buenos Aires, mogli di quei padani che intanto continuano ad impiccare pugliesi e calabresi ai pali della luce di piazzale Loreto. Interviene l’esercito, che però è anch’esso misto. Ecco che si passa alla guerra fratricida, di trincea: non più sassi e bastoni, ma FAL e Garand (l’esercito italiano continua ad essere all’avanguardia, in fatto di armamenti). I cadaveri vengono ammassati lungo i marciapiedi, non si fa in tempo a seppellirli né tantomeno a riconoscere le spoglie, comincia a diffondersi il tifo, il colera e, vista la zona climatica, la malaria, si rischia una rigurgito endemico della peste di secoli fa.

Ecco che l’ONU si indigna, con gran dignità, esecra e condanna. E discute se sia il caso di inviare i caschi blu. Nel frattempo gli USA, pardon la NATO, con il pretesto di difendere a)le proprie basi militari in territorio italiano; b)i propri interessi strategici nel Mediterraneo e nello scacchiere internazionale (leggi: avamposto per bombardare qua e là in Medio Oriente); e c)la democrazia nel mondo, comincia a bombardare Milano, e poi Torino, e poi Padova (cazzo c’entra Padova? Niente, ma bombardare Venezia non serve a un cazzo, tanto basta aspettare e affonda da sola), e giù Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari (la Maddalena no, altrimenti l’anno prossimo Berlusconi va in vacanza a Manhattan), Palermo (no, Palermo no, ché s’incazzano quelli di Little Italy. Va beh, allora facciamo Catania o Messina). Di più: alla NATO si unisce, per poi dividere le fette di torta al tavolo delle trattative, Francia, Austria e Svizzera (cazzo, dalla Svizzera chi se l’aspettava?). E persino… Indovinate? La Slovenia, la Croazia e la Serbia! Grande! Eh, un po’ per uno, è la legge del contrappasso, o, per meglio dire, del menga…

Che dite, ho spiegato le ragioni per cui per me i bombardamenti NATO ed italiani in particolare in Jugoslavia sono stati una roba da vigliacchi macellai?

Una difesa europea autonoma deve costituire un’alternativa all’Alleanza Atlantica esistente. E’ un falso storico, infatti, che la NATO sia stata costituita per proteggere l’Europa occidentale dal blocco sovietico. E’ vero il contrario: il Patto di Varsavia fu costituito nel 1955 in risposta alla costituzione della NATO nel 1949. Come che sia, il Patto di Varsavia non esiste più dal 1991, come non esistono più tre Paesi che ne facevano parte (Cecoslovacchia, RDT ed URSS), ciò nonostante la NATO continua a dettare legge all’interno dei Paesi che la compongono (tra cui anche alcuni Paesi che, a vario titolo, erano membri del Patto di Varsavia, quali la Bulgaria, la Repubblica Ceca, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Romania, la Slovacchia e l’Ungheria, oltre alla Slovenia, che faceva parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia), e nessuno pensa di scioglierla, pur se essa ha esaurito i compiti per i quali era stata costituita.

E la Russia? La Russia non ha mai, dico mai, fatto parte della NATO. La NATO ha bombardato la Jugoslavia. La Russia no. La NATO ha bombardato l’Iraq. La Russia no. La NATO ha bombardato l’Afghanistan. La Russia no (lo fece l’URSS, altra storia). La NATO bombarderà l’Iran. La Russia no. La NATO bombarderà la Corea del Nord. La Russia no. Come politica di difesa, pace e disarmo ha decisamente del perverso.

Mi corre l’obbligo citare il vituperato Gaber, in epoca non sospetta:

…Non c‘è popolo più giusto degli americani. Anche se sono costretti a fare una guerra, per cause di forza maggiore, s’intende, non la fanno mica perché conviene a loro. No! È perché ci sono dei posti dove non c‘è ancora né giustizia, né libertà. E loro… Eccola lì… Pum! Te la portano. Sono portatori, gli americani. Sono portatori sani di democrazia. Nel senso che a loro non fa male, però te l’attaccano. L’America è un arsenale di democrazia.

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