Un paio di settimane fa, un giornalino russo di pessima fattura, che aspira ad essere considerato una sorta di Novella 2000 a Mosca, ha pubblicato una notiziona: Putin ha divorziato dalla moglie, si sposa in giugno con una campionessa russa di ginnastica ventiquattrenne (che è anche deputata col Partito di maggioranza, di cui tra qualche giorno il segretario diverrà proprio Putin), e sua figlia si è sposata il mese scorso ed è emigrata a Monaco di Baviera.
Sin qui, sono le stesse banalità – e nello stesso stile – che si leggono in Italia sulla già citata Novella 2000, e poi Ciao, Visto, Chi, Gente, Oggi, Donna moderna, Eva 3000, Cronaca vera, e via sproloquiando.
Solo che stavolta si sono gettati come avvoltoi la Stampa di Torino, con un servizio fotografico rosa (per grazia ricevuta, non discinto o zozzettone) della atleta Kabaeva, il Corriere della Sera (idem), Repubblica (come sopra), e l'immancabile Unità, che deve sempre dimostrare di essere più anticomunista degli anticomunisti.
Personalmente, non sono mai stato interessato agli affari privati dei personaggi pubblici, che pubblici sono solo per la parte che riguarda, appunto, il pubblico, mi si perdoni la tautologia. Cosa sia successo tra Clinton e la Lewinski, riguarda loro due e soprattutto la moglie: mi preoccupano molto più i bombardamenti dell'Iraq iniziati da Bush padre, proseguiti da Clinton e perpetrati tuttora da Bush figlio. Analogamente, sono più interessato a cosa faccia o non faccia Putin in politica nazionale ed internazionale, non certo la vita personale sua e di sua moglie, e sono lieto che Putin, finora, non abbia ritenuto di dover minimamente commentare queste panzane (a Roma le chiamano "sòle"). E' davvero un problema non solo di buon gusto, ma di forma mentis.
Ed ecco che la domanda "a tema" viene rivolta da una giornalista russa (di un altro giornale giudicato "serio": Nezavisimaja Gazeta, alla lettera "Giornale indipendente") nel corso della conferenza stampa di Putin e Berlusconi in Sardegna.
Come commenta domanda e risposta la stampa italiana? Repubblica: "Mi piacciono le donne. E Berlusconi fa il gesto del mitra". Stampa: "Sì, mi piacciono le belle donne". E l'Unità, ovviamente, rincara la dose, per distinguersi: "Berlusconi difende Putin: minacce a giornalista russa".
Ora, a parte che, il caso vuole che personalmente fossi a tradurre la conferenza al canale russo Vesti (il corrispettivo di RAI News 24), ma in realtà tutti, anche in Italia, hanno potuto seguire la conferenza integralmente, su Sky, RAI News 24 e quant'altri.
La domanda – la prima domanda in assoluto – è stata la seguente: voglio chiederLe delle dicerie. Durante la Sua presidenza Lei si è scontrato più volte con dicerie e frottole riguardanti sia il nostro Paese che Lei personalmente. Qui in Italia, ho dato una scorsa ai giornali italiani ed ho scoperto con stupore quanto qui sia popolare l'argomento del Suo prossimo matrimonio con Alina Kabaeva. Volevo chiederLe cosa ne pensi Lei personalmente, e La prego di scusarmi anche per la seguente domanda molto poco delicata, ovvero se sia vero che Lei abbia divorziato da Sua moglie e che Sua figlia si sia sposata e viva a Monaco di Baviera.
Ma non finisce qui: volevo chiederLe anche di un altro pettegolezzo (è questo il momento in cui Berlusconi ha fatto il gesto della pistola, decisamente inopportuno, ma che stava a significare: ancora?, cosa che Putin ha mostrato di non apprezzare), ovvero se sia vero che abbia deciso di venire da Berlusconi in Sardegna ancor prima dei risultati ufficiali delle elezioni italiane. Poi volevo chiedere anche un'altra cosa a Berlusconi, stavolta seria…
E qui Berlusconi la interrompe: volevo chiedere io una cosa, Lei rappresenta tutti i giornalisti che sono qui?
– No, rappresento solo me stessa...
– Va bene, allora stiamo qui fino alle quattro, fino alla partenza!
La domanda riguardava la concessione dei visti per i cittadini russi che volessero recarsi in Italia. Limitiamoci alla risposta di Putin sull'argomento all'origine del presente articolo, da cui davvero molti politici in Italia dovrebbero prendere esempio.
– Abbiamo discusso di tante questioni politiche internazionali, economiche, energetiche, e Lei non ha ritenuto possibile chiedermi qualcosa su cose serie. Comincerò dalla seconda parte della Sua domanda […] (risposta sulla visita a Berlusconi). …Ma veniamo alla prima parte del quesito da Lei posto, affinché non ci sia dubbio alcuno che non ho intenzione di sfuggire ad una risposta. Innanzitutto, in quel che Lei ha detto, non c'è una sola parola di verità. In secondo luogo, Lei ha rammentato l'articolo di uno dei nostri giornali scandalistici, dove effettivamente viene menzionata sia Alina Kabaeva, nostra campionessa olimpionica di ginnastica artistica, sia, se non vado errato, Katja Andreeva, vostra collega, conduttrice del telegiornale del Primo canale televisivo di Stato. In altre edizioni analoghe vengono citate altre giovani donne e ragazze di successo. Non credo di dire una cosa inattesa se dico che mi piacciono tutte, come peraltro tutte le donne russe. Non sia d'offesa a nessuno se dico che ritengo che che le nostre donne russe sono le più belle e le più di talento; forse, le uniche possono fare loro concorrenza sono le donne italiane. Infine, conosco ovviamente il trito e ritrito stereotipo per il quale i politici vivono in una casa di vetro. La società naturalmente ha diritto di sapere come vivono le persone che si occupano di attività pubbliche. Ma persino in questo caso, è ovvio, esistono pur sempre dei limiti. Esiste la vita privata, e a nessuno è consentito di intrufolarsi in essa. Sono sempre stato disposto negativamente verso coloro i quali ficcano il loro naso raffreddato per personali fantasie erotiche nelle vite altrui. Ma a questo punto ho pensato anche un'altra cosa. Fateci caso: è riconosciuta da tutti la palese e sostanziale crescita economica della Russia. Abbiamo dimezzato rapidamente in pochissimi anni il numero di persone che vivono sotto alla soglia di povertà. I redditi reali, al netto dell'inflazione, dei cittadini russi crescono del 12% all'anno. Grazie a dio, nessuno ormai fa la solita domanda sulla Cecenia. Se però qualcuno, per assenza di temi più interessanti, vuole frugare nella vita personale dei politici russi, che lo faccia, tuttavia persino in questo mi pare che ci si debba attenere ad una certa decenza.
Che siano i lettori di queste mie righe a giudicare quanto i giornalisti italiani delle testate citate abbiano adempiuto alla loro etica professionale.