L’Italia è piena di gente che capisce meno di niente, soprattutto a sinistra (sinistra? Uah, uah, uah...), e che paragona Putin a Berlusconi perché fa tendenza, trend, trench, brunch, french, lunch, krunch, per non essere accusati di essere troppo moderati.
Talmente piena che vincono i berluscones, visto che a sinistra è un pullulare di minus habentes. Dico dal Millennio scorso che il principio “l’amico del mio nemico è mio nemico” è pericoloso.
Berlusconi uguale a Putin? Putin rapinatore come Berlusconi? Dove, come, quando? Devo essermi perso qualche puntata. A Putin le regole gli fanno venire le bolle, come a Berlusconi? Ah, sì sì, infatti volevano cambiare la Costituzione per fargli fare il Presidente per il terzo mandato consecutivo (ed io personalmente sarei stato d’accordo), e Putin ha risposto con un secco “ragazzi, non scherziamo”.
Putin non fa leggi ad personam, non possiede televisioni né monopoli della pubblicità, non è mai stato accusato di essere un ladro, non ha mai avuto una lira, non ha costruito Mosca 2 né Moscafiori, l’Aeroflot è tutt’altro che in crisi né d’altra parte Putin propone cordate infarcite di suoi figli. In compenso, Berlusconi ha per caso quintuplicato gli stipendi degli italiani, negli ultimi cinque anni?
Non c'è niente da fare: questa idea - tutta statunitense - del far attaccare la Russia non già da destra, ma dai radical chic occidentali, è ormai passata, è un'ennesima battaglia culturale persa. Ecco perché (anche per questo) l'Italia è condannata ad altri cinque anni di premierato berlusconifero e poi a sette di berlusconifero presidenzialismo, con modifiche costituzionali (lui sì!). Fino al 2020, dunque, siamo a posto, poi si vedrà, forse, chissà. Io sarò prossimo ai sessanta e mia figlia sarà quasi maggiorenne. Ne riparliamo per allora.
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