martedì 19 agosto 2008

Bugie (in)titolate

Delle innumerevoli menzogne, scritte imbrattate in Italia come in tutto l'Occidente, sulla mattanza georgiana in Ossezia, due in particolare mi hanno colpito.

La prima, è quella dei bombardamenti russi su Cchinvali, capitale osseta meridionale. Questo è quanto passa nell'immaginario collettivo dei vacanzieri, sbragati al mare come me, che sfogliano svogliati i componimenti dei pennivendoli italici. Cchinvali è stata rasa al suolo dai georgiani, ed è per questo che, dopo e non prima, i russi sono entrati in Ossezia e poi, e non prima, in Georgia. Ma il risultato è che vediamo i carri armati russi a passeggio tra le macerie di Cchinvali, per la gioia dei massmedia occidentali. Tutti parlano dei profughi georgiani in fuga verso Tbilisi, nessuno parla dei profughi osseti in fuga verso la Russia, ed in particolare verso i loro fratelli (letteralmente) in Ossezia del nord. Tutti parlano degli aiuti umanitari ai profughi georgiani, nessuno (eccetto i russi, appunto) invia aiuti umanitari ai profughi osseti.

La seconda, è quella del parallelo con l'invasione di Praga dell'agosto 1968. Io ci sono nato, a Praga. E ricordo, in macchina con mio padre, nel 1969, quando stavamo arrivando a Praga attraverso una stradina provinciale. C'era una colonna di carri armati sovietici, che, per quanto piano, andavano comunque a circa 60 km/h. Troppo per quei bestioni, ma troppo poco per un'automobile. Alla fin fine, mio padre si decise a superarli. Il problema non erano loro: se in quel momento fosse sopraggiunta una macchina in direzione opposta, che facevamo, ci ficcavamo in mezzo a due carri armati? Li vedevo dal finestrino, quei bestioni. Io giocavo con i soldatini sovietici, di latta, ed ora li vedevo invadere il Paese dove ero nato. Non lo dimenticherò mai più.

Ma dov'è la menzogna? Semplice: erano carri armati sovietici (e del Patto di Varsavia! Polacchi, ungheresi, tedeschi...), non russi. Lo so che per gli italiani è la stessa cosa, come per gli yankees, ma è ora che si studino un po' di geopolitica. Scopriranno così che, tra gli "invasori", c'erano anche tadžiki, uzbeki, kazachi, azeri, ucraini e... georgiani.

Quale sia l'interesse statunitense, è lampante. Anche quello del sedicente mediatore Berlusconi. Quale sia l'interesse della cosiddetta sinistra italiana, non lo sanno manco loro.

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