Il 29 luglio su "La 7" ho assistito ad una splendida trasmissione sullo zar Putin. Il giornalista intervistato (ruolo un po' perverso, concorderete), ex portavoce del compianto Sergio Garavini, oltre alle varie stereotipate (e, mi si consenta, un po' stantie) amenità sul KGB, ha ricordato il "famoso" (???) episodio della Maddalena, quando una giornalista russa, anziché parlare, che so io, della fame in Africa, della mattanza in Iraq, del gas russo che giunge in Italia transitando in Ucraina e misteriosamente scomparendo in quest'ultima, dei rapporti Russia-Unione Europea e del regime reciproco dei visti, non trova di meglio che chiedere se sia vero quanto vociferato dai giornali scandalistici russi (tipo quelli che vengono distribuiti gratuitamente agli ingressi della metropolitana londinese, per intenderci), ossia che il Presidente russo stia per divorziare da sua moglie e sposarsi con una campionessa olimpionica di ginnastica e deputata del Parlamento russo, più giovane di lui di trent'anni.
Il giornalista, evidentemente ben informato, al punto da essere più informato di me, afferma che, a seguito di quest'episodio, Putin ha chiuso quel giornale, che poi era il giornale della giornalista, licenziando quest'ultima.
Primo, il giornale in questione, era, come dicevo prima, un fogliaccio scandalistico, mentre la giornalista lavorava (e lavora!) per l'autorevolissima "Nezavisimaja Gazeta".
Secondo, non è stato chiuso: il suo proprietario (non Putin!) ha licenziato in tronco il direttore, senza peraltro che ciò abbia minimamente influito sull'uscita del periodico.
Terzo, la giornalista è stata addirittura promossa: adesso è corrispondente permanente della sua testata presso l'Amministrazione del Presidente (un po' come quelli italiani presso Montecitorio, Palazzo Chigi, il Quirinale).
Complimenti al giornalista de "La 7" per il suo naso da Pinocchio.
Da ultimo, sulle famose lacrime della giornalista. Putin ha dato una risposta che mi sento di sposare appieno:
– Abbiamo discusso di tante questioni politiche internazionali, economiche, energetiche, e Lei non ha ritenuto possibile chiedermi qualcosa su cose serie. Comincerò dalla seconda parte della Sua domanda […] (risposta sulla visita a Berlusconi). …Ma veniamo alla prima parte del quesito da Lei posto, affinché non ci sia dubbio alcuno che non ho intenzione di sfuggire ad una risposta. Innanzitutto, in quel che Lei ha detto, non c'è una sola parola di verità. In secondo luogo, Lei ha rammentato l'articolo di uno dei nostri giornali scandalistici, dove effettivamente viene menzionata sia Alina Kabaeva, nostra campionessa olimpionica di ginnastica artistica, sia, se non vado errato, Katja Andreeva, vostra collega, conduttrice del telegiornale del Primo canale televisivo di Stato. In altre edizioni analoghe vengono citate altre giovani donne e ragazze di successo. [...] Infine, conosco ovviamente il trito e ritrito stereotipo per il quale i politici vivono in una casa di vetro. La società naturalmente ha diritto di sapere come vivono le persone che si occupano di attività pubbliche. Ma persino in questo caso, è ovvio, esistono pur sempre dei limiti. Esiste la vita privata, e a nessuno è consentito di intrufolarsi in essa. Sono sempre stato disposto negativamente verso coloro i quali ficcano il loro naso raffreddato per personali fantasie erotiche nelle vite altrui.
Personalmente, non essendo Presidente d'alcunché, posso concedermi di dire le cose "pane al pane, vino al vino": la giornalista ha fatto una domanda imbecille, ed il giornalista de "La 7", essendo sicuramente informato di quanto ho qui riportato, si è comportato da infame, confidando nella scarsa informazione e memoria del suo pubblico.
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