E’ almeno dall’inizio di questo Millennio che, puntualmente, i giornali “illuminati” (sedicenti tali, ma tanto nessuno osa metterlo in dubbio), quali ritengono e sono considerati “a sinistra” il Corriere della Sera, La Stampa, l’Unità e soprattutto la Repubblica, ci forniscono presunte prove provate circa la totale amicizia tra Putin e Berlusconi. Dopo lo scandalo delle escort a Palazzo Grazioli, si martella particolarmente col cosiddetto “lettone di Putin”, che quest’ultimo avrebbe regalato a Berlusconi.
L’ultima notizia, in ordine di tempo, ci presenta un Berlusconi (e perciò un’Italia) troppo dipendente da Putin (e perciò dalla Russia), quindi troppo favorevole al South Stream contro il Nabucco, nota emanazione portatrice sana di democrazia, sponsorizzata dagli USA e dalla NATO (e perciò dall’Unione Europea, dove Berlusconi è malvisto).
Almeno dall’estate scorsa, si parla molto di Murdoch contro Berlusconi. Si vocifera anche di Obama contro Berlusconi. Per il centro, il centrosinistra e la sinistra, il sillogismo è immediato: compagno Murdoch, compagno Obama.
Putin non è uso regalare letti a chicchessia. Viceversa, durante il G8, è il Paese ospitante a dover provvedere al vitto e all’alloggio dei capi di Stato che giungono alla riunione in questione. Il letto tanto citato è quello dove Putin ha dormito. A meno che, per evitare di dare materiale in pasto ai vari pennivendoli coprofaghi (mi si perdoni la crudezza, ma davvero non trovo sintesi migliore), non si pretenda che avesse dovuto dormire sulle mattonelle.
Il South Stream nasce dalla firma di un accordo tra l’ENI e la Gazprom alla fine del 2006. Prevede, una volta giunto il gas russo in Bulgaria attraverso il Mar Nero, lo sdoppiamento del gasdotto in due tronconi. Il primo segue la direttrice Serbia, Ungheria ed Austria; il secondo, attraverso la Grecia, giunge direttamente in Italia (Otranto e Brindisi).
Il Nabucco, nato nel 2002, che non prevede la fornitura di gas russo, prevede invece che il gas azero, attraverso la Georgia (altro Stato particolarmente nelle grazie degli USA, dove l’autostrada dall’aeroporto a Tbilisi è intitolata a George Bush jr.) e la Turchia, arrivi in Europa attraverso Bulgaria, Romania, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Germania, e da lì all’Italia.
Ogni Paese di transito riceve le proprie royalties, facendo lievitare il prezzo del gas ad ogni passaggio. Risulta piuttosto evidente e lampante cosa convenga di più all’Italia.
E’ notizia di questi giorni che il canale televisivo statunitense Fox, appartenente a Rupert Murdoch, sia impegnato in una campagna martellante contro Obama e in favore dei repubblicani. In Italia, la notizia è passata – inspiegabilmente – in sordina. Inspiegabilmente? Mi correggo: la spiegazione è fin troppo ovvia, visto che, in Italia, Murdoch, col suo canale pay tv Sky, viene presentato come paladino della lotta antiberlusconiana per la libertà di informazione.
In politica, si sa, o si dovrebbe sapere, nulla è semplice e semplificabile. Dunque, Murdoch è buono o cattivo? A Repubblica l’ardua sentenza.
Povera Repubblica, filo yankee: se è per Obama, allora è contro Murdoch; e se è contro Berlusconi, allora è per Murdoch. Siamo alla schizofrenia, che coinvolge tutto il gruppo Telecom-Espresso di De Benedetti (e quindi Espresso, Repubblica, La 7, Kataweb, Radio Deejay, Radio Capital, All Music TV, Alto Adige, Corriere delle Alpi, le Gazzette di Mantova, Modena, Reggio, il Centro, il Mattino di Padova, il Piccolo, il Tirreno, la Città di Salerno, le Nuove Ferrara, Sardegna, Venezia, la Provincia Pavese, la Sentinella del Canavese, la Tribuna di Treviso, il Messaggero Veneto, il Trentino e una miriade di altri giornali e TV locali).
E la sinistra italiana? Perché segue Repubblica?
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