Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano. (Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921)
I contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni… Invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi… Chi è il responsabile? Loro! I Partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati… Sono loro i responsabili! Io vengo confuso… Oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento… Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un Partito politico… Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. E’ un movimento che non può essere fermato… Non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta… Noi non siamo un Partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo! (dai “Discorsi di lotta e vittoria” di Adolf Hitler)
“Arrendetevi, siete circondati!”. Grillo, 2013? No: l’attuale sindaco postfascista di Roma, Gianni Alemanno, 1993.
“Reddito per tutti!”. Grillo, 2013? No: Berlusconi, 1994.
A proposito di Berlusconi. Grillo? Lui disse nel dicembre 1993: «Sono da mandare via, da mandare via questa gente qua, da votare gli imprenditori, ecco perché sono contento che è venuto fuori Berlusconi: lo voglio andare a votare».
E Giannini, de «L’Uomo Qualunque”? “Per governare basta un buon ragioniere che entri in carica il primo gennaio e se ne vada il 31 dicembre. E non sia rieleggibile per nessuna ragione”. Era il 1946.
In Italia, negli anni ’30 piazza Venezia, a Roma, era piena di folle osannanti, sotto il balcone del Duce. E anche a fine aprile del 1945, era pieno piazzale Loreto di Milano a prenderne a calci il cadavere appeso a testa in giù. E nessuno ha mai votato Democrazia Cristiana, e poi Craxi. Veniamo da un Ventennio di Berlusconi, e quando sarà finita, nessuno confesserà mai di averlo votato. Funzionerà così anche per Grillo.
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