di Mark Bernardini
Mi pare la solita, sterile polemica su cui si avvita regolarmente ogni sinistra che si rispetti, se sia nato prima l'uovo o la gallina.
I padroni spezzeranno le reni agli operai? E quand'è che avevano smesso? Il centro entra nel centrosinistra perché la sinistra ne esce? O non piuttosto era esattamente quel che il Partito Democratico cercava di fare e prima o poi sarebbe comunque riuscito a fare?
La chiesa, poi... Finché vedrò un solo crocifisso a scuola, non c'è nulla da discutere: è lì che si formano le menti dei futuri cittadini (ed elettori). Quadruplicare Vicenza? O beh, se, come dice Prodi, dobbiamo rispettare gli impegni presi dal precedente governo, almeno facciamolo fare al precedente governo in questione, non vedo la differenza. Ma sul concreto, ovvero su ciò che è caduto: immaginatevi deputati. Pur sapendo che rischiavate di fare cadere il governo, ve la sareste sentita di votare per la guerra in Afghanistan? Io, no, un problema morale, etico: non voglio che nella storia rimanga che ho contribuito alla guerra, nemmeno col ricatto del ritorno di Berlusconi. Non è mai andato via, non è chiaro?!
In estrema sintesi. Io voto le idee, non i volti. Ho votato per un programma. Questo programma è stato puntualmente e reiteratamente disatteso, tradito, vilipeso. Quel che è accaduto (poteva accadere su qualunque altro dei punti disattesi, c'era solo l'imbarazzo della scelta) dimostra solo che il malcontento non era isolato.
Ora si parla già di un governo con un po' meno "sinistra" e un po' più "centro". Ed un conforme programma. Solo che, se il vecchio programma era stato votato e non rispettato, quello nuovo non sarebbe quello per il quale hanno votato quelli come me. Di più: sarebbe un programma per il quale non ha votato nessuno. In pratica, un golpe bianco.
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