giovedì 25 settembre 2008

Costituente per la sinistra

Le mie risposte non possono essere sempre puntuali, vi chiedo di tenerlo in considerazione: ad esempio, voi ieri eravate a cena, mentre il sottoscritto andava a letto; viceversa, io ho già finito la lettura dei giornali e ho iniziato a lavorare, mentre voi probabilmente state prendendo a pugni la sveglia, bestemmiate scivolando nella vasca o ustionandovi con la moka.

Veniamo alla parte politica. E cominciamo con Occhetto. Nel '68, era segretario della FGCI, che contava mezzo milione di iscritti. Ebbe la geniale idea di sciogliere la FGCI nel Movimento. Quando, durante l'autunno caldo del '69, il PCI comprese l'errore e la ricostituì, il danno era fatto, si arrivo ad appena 140.000. Occhetto, per punizione, venne mandato a fare il segretario regionale del PCI in Sicilia. Bella fesseria, anche questa: per lui, piemontese, era certo una punizione, ma perché punire i compagni siciliani?

Ricordo un bel libro (bello nel senso che si doveva capire subito dove volevano andare a parare), "A dieci anni dal '68", intervista di Walter Veltroni ad Achille Occhetto. Era tutto un parlare di socialismo.

Nel '91, eravamo in piena Tangentopoli. Finalmente crollava la Balena Bianca, insieme all'altra Banda Bassotti, quella del PSI. In pratica, era la prova provata di tutto quello che il PCI aveva detto per decenni. Ed erano crollati anche il muro di Berlino e l'URSS. In pratica, era anch'essa la prova provata di tutto quello che il PCI aveva detto dalla Primavera di Praga in poi.

E il nostro Occhetto? Immaginandosi una sorta di Gorbačëv mediterraneo, solo un po' più sfigato, che fa, pur di entrare nella storia? Scioglie il PCI. Quando ci si accorge della cazzata, anche stavolta, è troppo tardi: PDS e MRC (di cui sono stato uno dei fondatori, dal Brancaccio, per intenderci) raccolgono insieme metà dei voti ed un quarto degli iscritti del PCI.

Insomma, Occhetto non è che porti sfiga: è corrosivo, nel senso che quel che tocca, scioglie.

Veniamo a Vendola. Lo ricordo segretario della FGCI barese, all'inizio degli anni '80. Bari, per quanto importante, è pur sempre un capoluogo di regione, non tutta la nazione. Eppure, meritò sull'organo settimanale della FGCI, "La Città Futura", direttore Ferdinando Adornato (!!!), un'intervista di due pagine. Nulla del genere per il segretario di Torino, Piero Fassino, o per quello di Milano prima di diventare segretario nazionale, Marco Fumagalli, o per quanti si avvicendarono a Roma, Goffredo Bettini, Carlo Leoni, Maurizio Sandri, Nicola Zingaretti (e, in quegli anni, in segreteria a Roma c'era anche, come responsabile del servizio d'ordine, Norberto Natali, che ricorderete in galera pochi anni fa con l'accusa – falsa! – di terrorismo). La ragione? Beh, ricordate "Palombella Rossa" di Nanni Moretti? Noi siamo diversi, ma siamo uguali, ma siamo diversi, ma siamo uguali, ma siamo diversi, mamma, portami a casa! Vendola, per ingraziarsi i "gruppettari" (li chiamavamo così), portava il "chiodo", con le borchie ed una vistosa piuma color giallo canarino nell'occhiello, ma soprattutto... E' omosessuale.

Per me, finché si tratta di esseri umani, adulti, maggiorenni e consenzienti, ciascuno può farlo come gli pare e con chi gli pare. Non ne ho mai fatto e non ne faccio una bandiera. Analogamente, detesto chi, essendo donna, parla solo delle problematiche femminili e femministe, essendo negro (che in spagnolo vuol dire "nero": i colorati siamo noi "bianchi", che diventiamo blu per il freddo, verdi per avvelenamento, rossi per la vergogna) parla solo di razzismo, essendo operaio parla solo di sindacato e di contratti. E' un'auto ghettizzazione.

Qui sono già le nove del mattino, devo lavorare, anche se vorrei dire ancora molte cose. Concludo però con un paio di considerazioni. La prima è che l'assise per la costituente della sinistra, svoltasi a Roma il 20 settembre, mi è sembrata un raduno di trombati dei congressi dei rispettivi Partiti. E se a quello del PRC avesse vinto Vendola, all'assise sicuramente avrebbe partecipato Ferrero. Quel Ferrero che era segretario della FGEI, ovvero della Federazione Giovanile Evangelica Italiana. Ed io sono ateo e manco battezzato, per cui detesto anche chi porta le proprie impostazioni religiose tra le file comuniste. Sono marxista, che volete farci, l'oppio dei popoli continua ad essere quello delle credenze, le più variegate.

La seconda è che, una costituente per la sinistra vera, deve essere un progetto alternativo, "Nuova sinistra", appunto, che deve ripartire da zero e mandare ramengo i tromboni e i trombati. E cosa ti trovo? Una serie di truppe cammellate che continuano a tirarsi tra loro una coperta che comunque resta troppo corta, anziché cercare di tessere la tela assieme. Sì, lo so che "truppe cammellate" è offensivo, ma una rosa è una rosa è una rosa, e quelli che si spargono in ogni dove per portare il verbo del vate di turno restano truppe cammellate, le parole hanno un senso…

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