sabato 24 dicembre 2005

Natale

Per me Natale è sempre stata un'occasione per rivedere un po' di parentame, strafogarmi di leccornie fatte in casa, tirar tardi e fare indigestione di giochi nient'affatto stupidi, tipo tombola, soprattutto da bambino. Solo che, come dire?, non ci vedevo e non ci vedo nulla di male. Crescendo, in età adulta a Milano presi il brutto vizio con i miei amici russi di festeggiare qualunque cosa, Natale cattolico, Capodanno cattolico, Natale ortodosso, Capodanno ortodosso, Capodanno cinese, Capodanno ebraico, Capodanno musulmano.
Grossomodo è così che proseguo anche qui a Mosca, e continuo imperterrito a non sentirmi in colpa. Son proprio stronzo, eh? Però l'alberello è di plastica, lo riciclo per il terzo anno consecutivo ed è lungo poco più del pisello di Giovanni. Le lampadine intermittenti mi tocca risaldarle ogni anno, perché si reggono con lo sputo, e la saliva non va molto d'accordo con la corrente elettrica. Mia madre mi ha regalato dei bicchieri per il vino presi alla fiera rionale, io e mia moglie le abbiamo regalato un libro di aforismi di uno dei suoi registi preferiti. Dite che sia proprio roba da borghesi?

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