Repubblica: Putin ordina all'oligarca "Disegna l'auto del popolo"
Ne approfitto per una serie di riflessioni. Oligarca→Putin→Hitler. Un sillogismo che dovrebbe far pensare qualunque mente non ottenebrata. La Volkswagen, come peraltro decine di altre aziende (Opel, Fiat, Hyundai, Lada, Peugeot, Škoda, Nissan, Honda, Kia, Mazda, Mitsubishi, Renault, Suzuki, Daewoo, Ford, Subaru, Toyota, le prime che mi vengono in mente in Russia), fanno automobili accessibili ai più. Se ne sei fautore, dici che è per tutti; se ne sei detrattore, dici che è per il popolo. Come dire: per il popolo = comunisti = dittatura = fascismo = nazismo. Se l’avesse proposto Obama, Repubblica avrebbe titolato (e allegato la foto) ben diversamente, tipo: Obama sfida l'industria a produrre una vettura rivoluzionaria.
La novità è nell’indicazione di Stato (dire che è un’indicazione di Putin è una semplificazione rasente la banalizzazione generalizzata) per le automobili a corrente contro i petrolieri.
Da quando sono emigrato (tra un po’ sono dieci anni), leggo i giornali italiani attraverso gli RSS. E ne leggo tanti: Corsera, Repubblica, Sole 24 Ore, Stampa, Unità. Ebbene, sarà che fa caldo (per venerdì promettono +41°C), sarà che sono in dacia, sarà che sono in tutt’altre faccende affaccendato, lo confesso: ultimamente, mi scopro a scaricarli e a non leggerli. Si è rotto qualcosa in me, mi sono rotto io, e non solo le balle. Giorni fa leggevo una bellissima intervista con un compagno (non uso mai questa parola a caso) operaio della Zastava di Kragujevac. Che guadagnava duemila euro prima della guerra della NATO e di D’Alema, e, dopo dieci anni di disoccupazione, per sfamare la famiglia accetta di guadagnare 400 euro, sapendo perfettamente che questo va contro i suoi compagni di Torino e che presto resterà nuovamente disoccupato perché la produzione verrà spostata altrove, magari in Africa, magari a 100 euro al mese. Crumiro? Mah. Intanto i figli crescono.
Mi sono rotto di leggere delle troie di Berlusconi, mi sono rotto persino di sapere di Fini che fonda un altro Partito, di Bossi che inumidisce il microfono di saliva, di Formigoni ascoltato dai giudici, di Casini che, fiero, annuncia che non lo avranno, di Bersani che s’indigna, di Napolitano che ammonisce e firma, di Di Pietro che propone una casa comune della sinistra, di Vendola che si autopropone capopopolo nzaccarternativo in nome di un non meglio identificato amore per il popolo stesso.
Troppa acqua è passata sotto i miei ponti, in dieci anni, è ora che me ne renda conto persino io.
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Ciao Mark, l'intervista è davvero bella e accoppiata con quella del sindacalista Zastava passata su RadioPop da' proprio l'idea di un mondo diverso fuori dalla finestra, che qui si continua ad ignorare.
RispondiEliminaSulla nausea da news condivido in toto. Proprio stamattina in macchina ascoltavo l'ennesima intervista su Berlusconi/Fini/Bersani/RAI/Grillo e ho tremato al pensiero che questa gentaglia e il loro modo di pensare lo dovrò sopportare finché non sarò artritico anch'io. Che brutta prospettiva.
Ti abbraccio!
Ciao Mark, l'intervista è davvero bella e accoppiata con quella del sindacalista Zastava passata su RadioPop da' proprio l'idea di un mondo diverso fuori dalla finestra, che qui si continua ad ignorare.
RispondiEliminaSulla nausea da news condivido in toto. Proprio stamattina in macchina ascoltavo l'ennesima intervista su Berlusconi/Fini/Bersani/RAI/Grillo e ho tremato al pensiero che questa gentaglia e il loro modo di pensare lo dovrò sopportare finché non sarò artritico anch'io. Che brutta prospettiva.
Ti abbraccio!