sabato 21 maggio 2005

Tamerlano a Taškent

Gli Stati Uniti e il loro dittatore "speciale"

di Pepe Escobar

L'appoggio politico ed economico dell'amministrazione Bush al dittatore uzbeko Islam Karimov

"Sono felicissimo di essere tornato in Uzbekistan. Ho avuto un'interessante e proficua discussione con il presidente … l'Uzbekistan è un paese chiave della coalizione globale impegnata nella guerra al terrorismo. Ho portato al presidente i saluti del presidente Bush e il nostro apprezzamento per il coraggioso sostegno che questo paese dà alla lotta al terrore … I nostri rapporti sono eccellenti e lo saranno sempre di più".

Donald Rumsfeld a Taškent, capitale dell'Uzbekistan, febbraio 2004

Anch'io sono felice di essere tornato in Uzbekistan, nel 2003. Ho trovato un Paese tranquillo, dove i ragazzi, biondi, bruni, bianchi, olivastri, con gli occhi a palla, con gli occhi a mandorla, come i loro coetanei europei, all'uscita di scuola vanno nei bar coi tavolini all'aperto e si siedono a grappoli in venti su otto sedie.

Vedo che continua a prevalere la logica per la quale "l'amico del mio nemico è mio nemico". Così per Milosević, così per Ševardnadze, così per Kučma e Janukovič, così per Akaev, adesso così per Karimov (le parole di Rumsfield e di Bush sono assolutamente di circostanza, se non lo capite, o capite di politica quanto io di aramaico, o siete al soldo degli yankees), così sarà per Lukašenko, così sarà per Nazarbaev (Kazachstan), così sarà per Rachmonov (Tadžikistan), e poi Aliev (Azerbajdžan), Kočarjan (Armenia, giusto per fare un favore alla Turchia), per poi proseguire con Putin, fino ad arrivare a quelli indifendibili, tipo il turcomanno Nijazov, il nordcoreano Kim Čen Ir, e finalmente il cinese Hu Zen Tao.

Fantapolitica, la mia? Il 63% degli americani intervistati dal Time e dalla CNN ritengono che la Russia costituisca una minaccia per gli USA.

Nel novero dei Paesi che rappresentano una minaccia per gli Stati Uniti troviamo: l'Iraq (92%), la Corea del Nord (91%), l'Iran (87%), la Cina (85%) e Cuba (57%).

Fin qui, è la logica imperialista. Non capisco invece la sinistra euroccidentale. Passi per quella italiana: Berlusconi si spaccia per amico di Putin? Sillogismo ovvio: Putin è uguale a Berlusconi, se do addosso a Berlusconi do addosso anche a Putin. Che poi Putin, da buon pragmatico, intrattenga buone relazioni con ogni capo di Stato, alla sinistra europea non interessa affatto (Andreotti scrisse la prefazione alla traduzione italiana dell'autobiografia di Ceausescu). Passi anche per il complesso di inferiorità di polacchi, ungheresi e baltici. Ma i tedeschi, i francesi, gli inglesi, i belgi, gli olandesi? Tutti che devono passare dal via del portatore sano di democrazia?

Ventitre uomini d'affari della città, tuttora in sciopero della fame, sono da febbraio in carcere, accusati di "terrorismo islamico".

Uomini d'affari? O beh, certo, lo sono anche Chodorkovskij e, da Londra, Berezovskij, che finanzia il terrorismo ceceno in chiave antiputiniana. Infatti anche loro sono difesi dalla sinistra europea...

Fanno parte di Akromia, un piccolo movimento islamico il cui programma politico privilegia il successo economico oltre l'ideologia e il fondamentalismo religioso.

Ah, ecco.

Secondo Alison Gill di Human Rights Watch dell'Uzbekistan, Akromia sarà il prossimo obiettivo delle forze di sicurezza di Karimov.

Secondo me, invece, l'Uzbekistan sarà il prossimo obiettivo delle rivoluzioni di velluto pilotate dagli Stati Uniti, e Bush da un giorno all'altro saluterà il nuovo presidente "democratico" uzbeko, negando di avere mai appoggiato Karimov.

L'esercito del dittatore uzbeko Islam Karimov venerdì scorso ha aperto il fuoco ad Andijan - Ferghana Valley - contro migliaia di manifestanti disarmati [...] Martedì scorso, un gruppo di furibondi dimostranti vicini ai 23 imprenditori ha organizzato una rivolta armata con l'obiettivo di liberarli e ha preso il controllo del palazzo sede dell'amministrazione locale, dove, fra l'altro, in molti hanno richesto l'arrivo di Karimov.

Manifestanti disarmati che organizzano una rivolta armata. Bel colpo.

L'unica religione di stato è la vodka, capace di alleviare persino le difficili condizioni economiche in cui versa il paese.

Certo. E gli italiani son tutti mafiosi, suonano il mandolino, mangiano gli spaghetti e preparano la pizza. Ragazzi, avete mai provato a bere un qualsiasi superalcolico dai 40° in su quando la temperatura raggiunge i 40°C?

La Casa Bianca non fiaterà. Il Cremino non fiaterà, come accaduto per i fatti di Andjian.

Ho già detto, per quel che riguarda la Casa Bianca. Per il Cremlino, invece, faccio notare che non è intervenuto nemmeno in situazioni ben più importanti per il proprio assetto geopolitico, come nei Paesi confinanti Ucraina e Georgia. La ragione? Semplice: perché, a differenza degli Stati Uniti, la Russia non esporta la democrazia né con i carriarmati, né con i moderni cacciabombardieri americani. Dunque, il Cremlino può esprimere "viva preoccupazione", talvolta "esecrazione", ma niente più.

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