domenica 1 maggio 2005

1° Maggio rosso e proletario

Sì, lo so, mo' co' 'sta parabola vi sto tediando. Mi sto guardando il Primo Maggio. Che tristezza.

Non mi riferisco al concerto, ma a Scampia, Napoli. Vedete, la mia generazione è cresciuta sulle lezioni di storia, Trade Unions e compagnia danzante. Bella ciao. Fa impressione vedere Pezzotta che dice che i lavoratori non hanno libertà di manifestare in Russia Bianca. Fa impressione perché non è vero. Fa impressione perché è un Paese intero ad essere povero, non c'è un padrone contro cui lottare come organizzazione dei lavoratori. Ed è povero perché in Italia c'è un sindacato debole incapace di dire le cose pane al pane e vino al vino, e cioè che se non si lotta contro il padrone in uno dei sette Paesi più ricchi del mondo, a risentirne sono il 90% della popolazione del mondo. Invece, lo si scarica su Lukašenko. Complimenti. Il sindacato democristiano CISL. Non me ne frega niente che molti compagni preferiscono stare nella CISL anziché nella CGIL. Ciascuno risponda di fronte alla propria coscienza.

E intanto c'è il papabile locale che, ad ogni parola del capo, sul palco, applaudiva ed annuiva, cercando approvazione da parte dei circostanti, papabili come lui. Che infatti gli davano ragione. Scommettiamo che sarà il prossimo segretario locale? Non andremo avanti così. Sì, magari alle prossime elezioni ci leviamo di torno il Merda, ma giusto per beccarci Fini di lì ad un lustro. Perché rammollirsi negli agi non salva dalla globalizzazione. E la globalizzazione, checché ne dica la sinistra (definita tale) italica, vuol dire che lo sfruttamento del XIX secolo e ancora lì. Anzi: è qui. Qualcuno, che "tiene famiglia", è capace e disposto a condannare se stesso e la famiglia di cui prima alla fame in nome di quanti lo circondano? Perché solo così, facendo massa, non ci sarà bisogno di fare la fame individualmente. E' pronto a rinunciare agli agi il papabile che poggiava il gomito sul podio di Pezzotta? E' pronto a farlo il corrispondente di RAI 3 Maurizio Mannoni, ex figgicciotto e mio coetaneo o giù di lì, ex Video Uno (TV locale di Roma) di Paese Sera, che citava sul lavoro l'attuale Papa, ex esseesse? Caro Maurizio, che tristezza vedere la tua testa canuta, tu che eri il morettino fulminante idolo delle ragazzine. Capisco: anche tu hai da perderci qualcosa. Non c'è nulla di male ad incanutire. Però io, la mattina, quando mi faccio la barba, non mi vergogno a guardare me stesso negli occhi.

Nessun commento:

Posta un commento