Il PCL, col suo 0,54% (che, se ricordo bene, è un prefisso telefonico della bassa Emilia Romagna, tipo Massalombarda, Lugo, Castel Bolognese), non avrebbe spostato nulla.
Il PCI rimproverava PdUP, DP, LC, NSU, AO di disperdere voti, ed era una gran cazzata, come è una cazzata quella del PD di lanciare queste accuse ai comunisti, e dei comunisti a SL e PCL: ciascuno deve poter votare quel che più gli è vicino, senza ricatti, e se non ti vota, evidentemente non l'hai convinto.
Persino SL, col suo 3,1%, se togliamo i Verdi, non conta un cazzo.
Parliamo di numeri: dopo che si è sciolto il PCI, i Verdi avevano il 2,8%, e Rifondazione il 5,6% (il PDS il 16,1%, meno della metà del PCI).
Rifondazione nel '96 arrivò all'8,6%, poi ci ha pensato Bertinotti a massacrarla: così, nel '99, è scesa al 4,3%, ma il PdCI ha racimolato appena il 2%.
Prima di Genova, nel 2001 il PRC era al 5%, il PdCI appena all'1,7%.
Nel 2006, dopo 5 anni berlusconiani la sinistra diede un minimo (risicatissimo) di speranza di invertire la tendenza col 5,8% al PRC e il 2,1% al PdCI.
Insomma, PRC+Verdi nel 1992 all'8,4%, PRC+PdCI+SL+PCL oggi al 7%.
E stiamo parlando, tra l'altro, di poco più di due milioni di voti.
Partiamo da qui, nel fare critiche ed autocritiche.
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