da: Komsomol'skaja Pravda, Dni, Pravda
Mark Aims, redattore capo della rivista "The eXile", pubblicata in Russia in lingua inglese, ha raccontato al quotidiano russo "Komsomol'skaja Pravda" su come la Russia viene vista dagli abitanti dei Paesi occidentali.
Mark Aims lavora e vive in Russia già da 15 anni: "Potrei tornarmene negli States in qualsiasi momento, ma non voglio farlo. Io sono venuto qui non per denaro o per sesso, a differenza di molti altri, bensì per vivere. E devo ammettere che vivere in Russia è un qualcosa di decisamente interessante", ha raccontato Aims.
Essendo a conoscenza della cultura e della mentalità di due paesi completamente diversi, Aims si è rivelato essere lo specchio ideale per raffigurare ciò che "loro" pensano di "noi".
Il giornalista americano ha iniziato il suo racconto con una storia che illustra alla perfezione gli stereotipi venutisi a creare nella concezione occidentale della Russia e della sua popolazione. "Ho inventato una lotteria televisiva, - racconta Aims. - Per cui ho deciso di rivolgermi telefonicamente ad un'agenzia di vigilanza americana passandomi per un conoscente del famoso attore David Schwimmer, protagonista della telenovela "Friends". Dopo qualche tempo mi hanno risposto che l'attore era letteralmente terrorizzato dall'idea di venire a Mosca e, in maniera molto seria, mi hanno proposto due guardie del corpo armate, due giubbotti antiproiettile nonché, cosa che mi ha letteralmente sconvolto, due cani da difesa con i quali io e Schwimmer avremmo dovuto andare in giro per Mosca".
Tanto più che su ammissione dello stesso giornalista "il numero di omicidi a Mosca è notevolmente inferiore a quello medio di qualsiasi città americana. Qui da voi, se una ragazza alle tre di notte fa l'autostop, è un qualcosa di assolutamente normale, mentre per quanto riguarda l'America la sola idea mi fa venire i brividi. Là nessuno arriva a tanto! A Mosca si può andare tranquillamente in giro la sera. Sì, c'è il rischio di imbattersi in qualche delinquente, ma se alla stessa ora andrete in giro per una qualsiasi città americana, il rischio che vi rapinino sarà decisamente maggiore".
Tuttavia tale verità sulla Russia agli americani non interessa affatto: "Là non vogliono modificare lo stereotipo venutosi a creare", dice Mark Aims tentando di spiegare la mentalità del giornalismo occidentale: "ad occidente la gente è convinta che i mass-media locali siano assolutamente trasparenti ed obiettivi, ma io a volte penso che se ad esempio gli americani dovessero venir privati della convinzione di essere a conoscenza della verità, l'America crollerebbe in un istante, dal momento che il livello di convinzione dell'americano medio non è per niente inferiore a quello del fanatismo di un qualsiasi terrorista musulmano".
Inoltre il giornalista americano una volta si è ripromesso "di non potere scrivere nei mass-media occidentali tutta la verità sulla Cecenia, ad esempio sul fatto che là la vita sta riprendendo il suo normale corso. Tale affermazione distruggerebbe una volta per sempre la mia immagine e mi creerebbe grossi problemi".
"E non si tratta per niente di una questione di censura - dice Aims. - Si tratta bensì di cose assai peggiori. Iniziamo col fatto che i giornalisti occidentali che vengono inviati qui sono lungi dall'essere i più accreditati... Il loro compito in sostanza è uno solo: vendere materiale inedito sulla Russia al redattore, il quale da parte sua già da tempo ha assimilato "la verità" secondo la quale la Russia è un paese totalitario e che Putin è un tiranno. E per far giungere da Mosca materiale di carattere positivo, come minimo andrà a consigliarsi con i suoi capi... Allora ci si chiede: perché complicarsi così la vita? Secondo me farebbe assai meglio a scrivere qualche porcheria sulla Russia che ad occidente farebbe furore. E in tutto questo le censura non c'entra. Il redattore non teme Bush poiché lo stato non lo mette sotto pressione ed in strada la polizia non gli chiede i documenti".
E cambiare radicalmente tale situazione rappresenta un compito assai difficile, se non impossibile: "Anche se a Mosca darete una bustarella ai giornalisti occidentali, questi somari non capiranno niente lo stesso, - ride divertito Mark Aims. Bisogna capire fondalmente una cosa: ad occidente sono tutti indignati per il fatto che la Russia non è diventata l'Arizona di turno, come ad esempio hanno fatto la Polonia e la Repubblica Ceca. I polacchi ed i cechi ci ubbidiscono ciecamente, loro amano l'America... Ma i russi! I russi con una mentalità ed una cultura così se ne fregano dell'America e l'America s'incazza dal momento che la cultura americana è basata proprio sul fatto che altre culture ne riconoscano la supremazia".
Aims sottolinea il fatto che "la Russia si preoccupa molto di ciò che possa pensare di lei l'Occidente e recepisce le critiche in maniera decisamente dolorosa, mentre l'America di tutto questo se ne frega altamente. Negli States l'opinione critica sul paese da parte di uno straniero non viene nemmeno valutata, dal momento che non interessa a nessuno. Al contrario, lo fisseranno come se fosse un marziano. Forse gli americani dimostrano qualche interesse se li elogiate?".
Il consiglio principale che Mark Aims dà alla Russia è quello di preoccuparsi il meno possibile di piacere all'Occidente. "Tanto è perfettamente inutile, - dice il giornalista. - Ad Occidente in ogni caso penseranno ancora a lungo che in Russia al potere ci sono i comunisti, la gente fa la fila davanti ai negozi e per le strade girano gli orsi. Ad essere sinceri fino in fondo, agli europei e soprattutto agli americani, non frega assolutamente niente di quello che succede in Cecenia e della morte della Politkovskaja.
Fonte: http://www.dni.ru/
22.11.2006 Source: Pravda.ru URL: http://italia.pravda.ru/russia/3847-0
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