lunedì 2 aprile 2007

Ucraina: l'Italia deve per forza schierarsi?

di Mark Bernardini

Leggo su Repubblica che in Ucraina il Presidente Juščenko ha sciolto il Parlamento "contro il premier filo russo Janukovič". Siamo alle solite.

Dopo il golpe filo-occidentale e filo-NATO di Juščenko, nel marzo del 2006 si sono tenute le elezioni parlamentari. Il Partito di Janukovič ha ottenuto il 32%, quello della Timošenko (vicina a Juščenko, ma in rotta con quest'ultimo) il 22%, quello di Juščenko il 13%, i socialisti il 5%, i comunisti il 3%. Con i premi di maggioranza, Janukovič con socialisti e comunisti ha costituito un governo ben saldo.

Due settimane fa, undici deputati dell'opposizione filo-Juščenko sono passati con la maggioranza, maggioranza che, come già detto, era comunque tale anche senza di loro.

Juščenko ha masticato amaro ed ha minacciato lo scioglimento del Parlamento. La maggioranza ha risposto minacciando l'impeachment del Presidente.

La Costituzione prevede un solo caso in cui il Presidente abbia tale diritto: qualora non vi sia maggioranza ed il Parlamento sia in stallo. Non è questa la situazione.

Insomma, in questi giorni ne parleremo ancora molto, ma una domanda mi sovviene, ovviamente retorica: Juščenko, pur se con un golpe occidentale, è il Presidente; Janukovič è il capo del governo, invece eletto a furor di popolo. Per Repubblica, al contrario, Juščenko è il Presidente democratico, Janukovič è l'usurpatore filorusso. La domanda: da dove nasce la russofobia di Repubblica?

di Mario Ferrandi

Dalla guerra in Jugoslavia in poi, Repubblica si distinse anche rispetto al Corriere nel fare da megafono alla slavofobia; ma le sue radici sono purtroppo generalizzate e hanno tratto dal '91 alimento originale e feroce proprio dalla sinistra, TUTTA la sinistra eccetto frammenti esigui, come ricorderai in quegli anni. A recitare "La Lista" con Milošević a capo degli assassini era Paolo Rossi a "Su la testa".

Sarebbe interessante interpellare qualche esperto di psicologia del profondo sul perché, ma è il nucleo, la slavofobia intendo, del transito dell'ex PCI, dell'ex sinistra extraparlamentare, perfino della sinistra cattolica, come l'Agesci, schierata a inviare volontari a Sarajevo a difendere i musulmani e a diffamare i serbi cristiani. E' un cesaricidio, una ipostasi di Bruto: pugnalare alle spalle Gorbačëv che aveva fatto quello che la sinistra italiana gli aveva sempre chiesto, disarmare, trasparenza, fidarsi dell'occidente, aprire le gabbie del Patto di Varsavia, migrare verso una socialdemocrazia antiautoritaria per poi, quando lo fece, sposare a tradimento Reagan, l'Impero americano, e l'avventura neocolonialista all'est, abbattere qualsiasi bandierina rossa, provocare e finanziare sollevazioni di piccola borghesia anticomunista, e infine inviare i bombardieri a Belgrado Vorrei anch'io tanto saperti rispondere, ma non lo so fare. Non l'ho mai capito, anche se l'ho seguito e memorizzato nei suoi vari passaggi, questo processo. Gente che si scandalizzava per una molotov, finanziare e armare stragisti e narcotrafficanti come l'UCK con un piacere sublime e decidere liste di fabbriche jugoslave da bombardare col Consiglio di Fabbrica a presidio dentro. Una spiegazione che mi sono dato è che pugnalare alle spalle l'intero mondo slavo fosse una sorta di vendetta a lungo covata in segreto per qualche torto che mi sfugge.

Un sacco di questi rinnegati si è costruito belle carriere con Paese Sera, l'Ora di Palermo e le tesi dell'oro di Mosca. Ciò che ho chiaro è che partecipano, TUTTI, e apparentemente all'unisono, con rarissime differenziazioni marginali, come golem andati in loop, a un disegno di disgregazione imperialista a guida angloamericana dell'Eurasia, che appare a qualsiasi osservatore razionale ampiamente fallito e in fase di reversione rapida, e a una vulgata neoliberista volgare e improbabile, altrettanto vacillante ovunque. Forse è un ceto politico che non ha mai neanche immaginato di esercitare o poter esercitare una sovranità nazionale e un pensiero politico indipendente, né sentimenti di pietas elementare, professionisti del servilismo verso una grande potenza straniera.

Caduta l'URSS, rimanevano gli USA, co' Franza o co' Spagna purché se magna. Prima o poi non dispero che qualcuno si penta e ci racconti la cospirazione imperialista e la sussunzione della sinistra italiana da dentro come è avvenuta. Succederà, il tempo è galantuomo e quello storico è anche non privo di ironia...

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