Stufo di vedere il ciuffo scompigliato di Berlusconi nella conferenza stampa da Napoli su Sky, sono passato all’intervista di Veltroni da Roma sempre su Sky. Che palle!
Io ho sempre votato comunista, si sa. Beh, Veltroni, pensando di protestare tra un quadrimestre (tra un Manhattan ed uno Screw Driver) e fagocitare gli antiberlusconiani, sbaglia tempi ed obiettivi. Per i tempi, sarà – ma secondo me è già, da ben un quindicennio – troppo tardi, per gli obiettivi, o beh, l’obiettivo non è ingrassare il suo Partito, e questo proprio non gli entra nella sua borghesissima zucca. “Salari, stipendi, pensioni”, manco fosse un anatema. Il salario è una “remunerazione periodica, spettante al lavoratore dipendente”; lo stipendio è una “retribuzione fissa, corrisposta a chi presta continuativamente un lavoro subordinato”. “Presta”, ma lasciamo stare, questo discorso ci porterebbe troppo lontano. Forse faceva differenza tra operai ed impiegati, ed invece è troppo tardi, alla terza settimana non ci arriva alcun dipendente ordinario. Forse, invece, intendeva la differenza tra chi è fisso, e chi di mese in mese non sa se potrà sfamare la famiglia il mese successivo, ed infatti non si fanno più figli.
Insomma, ad ottobre una manifestazione di protesta che non avrà pari, più bella che prìa. Veltroni! Non sarà tua! Ecco perché, ben venga la manifestazione a cui ha aderito (non “della”) Italia dei Valori di Di Pietro. Mi spiace solo che io arriverò in Italia il giorno dopo, il 9 luglio. Per Veltroni, qualunque cosa non abbia il suo “possumus”, è da combattere, ufficialmente perché fa il gioco del nemico (ops, “dell’avversario di cui non pronuncio il nome”), realmente perché “non siamo stati consultati”. Veltroni ha consultato Di Pietro nell’indire la manifestazione di ottobre? Già, ma il PD è molto più grande. Sicuro che prossimamente sarà ancora così? In altre parole, il patrimonio del PCI, tra gli amerikani di Veltroni, i craxiani di Bertinotti ed i carrieristi del PdCI, è ormai (definitivamente?) disperso.
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