lunedì 10 novembre 2008

Il compagno Obama

A me fa piacere che sia stato eletto Obama, per carità: che un discendente degli schiavi africani portati con la violenza tra gli indiani da dei fottuti inglesi, ad un fottuto comunista come me può solo far piacere.

Io mi sono assolutamente rotto che da sei mesi a questa parte in Italia non si parla d'altro che di elezioni americane, manco fosse il 51° Stato USA.

Secondo me, manco a Porto Rico se ne parla così tanto e da così tanto tempo.

E comunque, in Italia se ne parla più che delle elezioni italiane, e qui già si capisce tutto.

A me Obama sembra simpatico e sveglio.

Anche Clinton sembrava simpatico, anche se un po' meno sveglio, tipo bamboccione.

Poi, per non far parlare di un pompino, ha fatto bombardare, nell'ordine: Jugoslavia, Afghanistan, Iraq.

Con buona pace dell'ex comunista autorinnegante Veltroni, non sta scritto da nessuna parte che i repubblicani americani siano il male ed i democratici americani siano il bene.

La guerra civile americana la iniziò il democratico Buchanan, e la terminò il repubblicano Lincoln. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

La partecipazione americana alla prima guerra mondiale, alla Grande Guerra la decise e la gestì il democratico Wilson. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

La guerra in Corea la iniziò il democratico Truman (che fondò anche la NATO, mentre il Patto di Varsavia fu fondato solo nel 1955, come risposta alla NATO, contrariamente a quanto tuttora fa intendere in Occidente la propaganda yankee), e la terminò il repubblicano Eisenhower. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

La guerra in Vietnam la iniziò il democratico Kennedy, e la terminò il repubblicano Nixon, tanto vituperato - giustamente, ma per altre cose - dalla mia sinistra italiana. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

La guerra in Jugoslavia la iniziò il democratico Clinton, e la terminò il repubblicano Bush. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

La guerra in Afghanistan la iniziò il democratico Clinton, ed è tuttora in corso. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

La guerra in Iraq, iniziata sotto il repubblicano Bush, ha avuto le prime avvisaglie sotto il democratico Clinton. Sappiamo con che risultati e a quale prezzo, ma non importa.

A me fa piacere che sia stato eletto Obama, per carità: che un discendente degli schiavi africani portati con la violenza tra gli indiani da dei fottuti inglesi, ad un fottuto comunista come me può solo far piacere.

Però non dimentico che Obama, ancor prima che negro (o "abbronzato", come dice Berlusconi), è statunitense.

Dunque, lo attendo al varco, alla prova dei fatti.

Attendo che dimostri di non soffrire del complesso di inferiorità a non dover dimostrare di essere troppo di sinistra.

Attendo che mandi fuori le sue truppe da invasore dalla Jugoslavia, dall'Afghanistan, dall'Iraq, che non rompa i coglioni in Iran, che non mostri i muscoli con la Russia, che vada fuori dai coglioni dalla Germania, dal Giappone, dalla Corea, da Bruxelles, dalla Kirgizia, dalla Georgia, dall'Ucraina, dalla Repubblica Ceca, dalla Polonia, dai Paesi Baltici, e soprattutto dall'Italia: da Vicenza, dalla Sardegna, da Comiso, da Anzio.

Poi, dopo - e solo dopo - potremo riparlarne.

2 commenti:

  1. Se ne parla così tanto e da così tanto tempo perchè in Italia la politica è paralizzata. Hai sentito il nano? "Andrò avanti così per altri 4 anni e mezzo, rassegnatevi." Di quel che dice l'opposizione se ne frega, della piazza idem, governa a botte di decreti... stante questo muro di gomma, è naturale cercare la speranza in altri lidi, e così si è sperato in un successo di Obama nella speranza che possa avere effetti indiretti pure sul nostro Paese. In attesa di ritrovare le urne fra *molti* anni.

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  2. meglio di McCain, sì, ma pur sempre americano. hai scritto bene.
    anche se volesse (e non ho motivo di pensare che lo voglia), non credo che Obama cambierà gran che nell'agire statunitense.
    come segretario di stato si è scelto la Clinton.
    gli sponsor e i grandi elettori sono gli stessi di sempre, le stesse lobby, gli stessi interessi da difendere.
    pertanto...

    l' "opposizione" italiana che ne fa un vessillo da usare a suo vantaggio dimostra una volta di più di non avere argomenti.
    molto schiettamente, che ci frega di Obama a noialtri? nulla - o significativamente poco. i nostri problemi sono altri, e farebbero meglio a dare battaglia al governo su quelli.

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