lunedì 13 ottobre 2008

Nobel alla faziosità

Ascoltando i servizi dei mass-media russi sui premi Nobel in tutte le nominazioni (le nomination le lascio ai cultori degli invasori anglofoni nel continente indio), quello che fondamentalmente si evinceva, è il rammarico e la stizza per la totale assenza di russi. Insomma, sembrerebbe che sia una critica del tutto provinciale.

Per una volta, tralascio la mia opinione personale in merito. Però, vorrei che si facesse caso ad alcuni argomenti portati a supporto della tesi per la quale questa premiazione non abbia alcun senso, o, quantomeno, nessuna giustificazione. E non sto pensando nemmeno al fatto che il Nobel per la pace, che tradizionalmente veniva assegnato per aver messo d’accordo parti combattenti tra loro, è stato invece conferito ad un architetto finlandese del riconoscimento del Kosovo, ex presidente del suo Paese. E stiamo parlando di circa un milione di euro.

Complessivamente, stiamo parlando di quattro giapponesi (di cui uno vive negli Stati Uniti), tre statunitensi, due francesi ed un tedesco (chi fossero i candidati, si saprà solo tra cinquant’anni). In totale, dal 1901 (quando fu istituito il premio), i russi sono stati solo 19. Pavlov fu il primo, nel 1908, ma siamo ancora nella Russia zarista.

Tolstoj, Blok, Čechov, non ebbero mai (sottolineo: mai, nemmeno postumo) tale premio per la letteratura. E non ritengo di dover spendere qui nulla circa il loro valore. Pure, il premio esisteva già.

Gli scrittori russi che si videro assegnato il premio, vivevano da anni, decenni, in Occidente: Bunin (1933, viveva in Francia), Brodskij (1987, viveva da 16 anni negli USA e scriveva poesie in inglese), Solženicyn.

Quello che pochissimi sanno, e quei pochi si guardano bene dal rilevarlo, è che, nonostante il premio ufficialmente sia svedese, esso consiste in una remunerazione pecuniaria che è parte del patrimonio del Fondo. Solo che gli introiti derivano dagli investimenti del Fondo stesso nei Fondi statunitensi, nella sua stragrande maggioranza. Può il premio Nobel essere considerato svedese (?) e perciò “obiettivo”? Un proverbio russo dice che, nei ristoranti, chi paga, ordina la musica…

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